VALDELSA. Dalla Svezia all’Italia, destinazione Valdelsa senese. È questo il percorso intrapreso da una delegazione del Forum delle Infermiere svedesi alla fine di maggio, quando ha visitato l’ospedale di Campostaggia e il centro di riabilitazione Santa Fina per studiarne le attività di Medicina Integrata, coordinate dal dottor Franco Cracolici, dalla dottoressa Annalia Giallombardo e dalla dottoressa Annalisa Casoni.
Interessata alla visione olistica dell’essere umano applicata nei presidi dell’Asl Toscana Sud Est, la rappresentanza svedese, composta dalle dottoresse Jessica Ricci, Lotta Harming e Camilla Marydotter, ha visitato a Campostaggia, accolte anche dalla direttrice di Presidio Lucia Grazia Campanile, il reparto di Ostetricia e Ginecologia, quello di Dialisi, i poliambulatori di Agopuntura, l’ambulatorio Ostetrico e il reparto Oncologico in cui è stato presentato team e le cure integrate. Non solo, la delegazione è andata anche a vedere i reparti di Riabilitazione Ortopedica e Neurologica del centro Santa Fina, struttura territoriale della Zona Distretto Altavaldelsa.
Le tre infermiere svedesi sono rimaste colpite in modo positivo in quanto hanno percepito l’ospitalità e la fiducia dei pazienti nel personale medico, i quali si mantengono in contatto anche dopo che il trattamento è stato completato. Hanno apprezzato, inoltre, la trasparenza e la dignità nel trattamento della gestante e del suo bambino prima del parto tramite l’agopuntura, la moxa e la fitoterapia.
A conclusione della giornata, la delegazione svedese ha visitato il sito archeologico di Poggibonsi e la Fonte delle Fate.
“Un’infermiera professionale ha una responsabilità personale per la sua pratica professionale. – afferma una delle delegate, la dottoressa Ricci -. Ciò significa la responsabilità di analizzare continuamente i punti di forza e di debolezza della propria competenza professionale e di sviluppare e approfondire continuamente la propria competenza professionale sulla base della ricerca e di un approccio criticamente riflessivo. Il lavoro dell’infermiere professionale deve essere caratterizzato da un approccio etico. Ogni cura richiede il rispetto dei diritti umani, la considerazione dei valori, delle abitudini, delle credenze delle persone, il rispetto dell’autodeterminazione, dell’integrità e della dignità”.