Dall'incontro “Radici toscane, visione globale” organizzato dal candidato Vannetti
COLLE VAL D’ELSA. Favorire il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del territorio, supportare l’innovazione e la nascita di start-up, creare un circolo virtuoso fra rigenerazione urbana, agricoltura e ambiente: sono alcuni dei temi affrontati nel corso di “Radici toscane, visione globale”, l’incontro con le imprese del territorio ospitato all’interno del Crea.
Il filo del discorso è stato tenuto dallo stesso candidato sindaco del centrosinistra, Riccardo Vannetti, organizzatore dell’evento. Ospite d’eccezione Micaela Le Divelec Lemmi, manager toscana con incarichi di rilievo in aziende come Salvatore Ferragamo, Benetton, Porsche, De Longhi e altre, che ha dialogato assieme a Vannetti e con gli esponenti del mondo dell’impresa, del terzo settore, della ricerca, dell’innovazione, valdelsani, intervenuti all’incontro.
La serata, divisa in tre panel, (internazionalizzazione, start up, rigenerazione urbana, agricoltura e ambiente) ha visto la partecipazione di Giampiero Brogi, titolare della ColleVilca, del direttore del Crea Eugenio Macchia, degli startupper Federico Micheletti e Federico Carli, di Alicia Rugi della Rugi srl, dell’ingegnere ambientale Alessio Giunti, di Barbara Giovannelli per l’associazione culturale Ricolleghiamo, e di Malcolm Leanza, della Cia.
Interessante lo svolgimento della conferenza, strutturata non come vetrina per i partecipanti, ma come una vera e propria occasione per gli ospiti di entrare in contatto con un’esperta del calibro di Micaela Le Divelec Lemmi, per anni l’unica donna italiana ai vertici di aziende quotate in Borsa.
Esposta l’esperienza di ogni ospite, dal contributo collettivo e dal confronto con Micaela Le Divelec Lemmi, è emerso infatti un punto di vista nuovo per promuovere sì la crescita e lo sviluppo dell’azienda, ma nell’ottica complessiva di portare benefici all’intero territorio.
Un incontro trasversale, veloce, e con finalità concrete, studiato da Vannetti per far conoscere tra di loro persone anche apparentemente distanti ma che possono, tramite il dialogo, scambiarsi esperienze e trovare nuova linfa per crescere e superare le difficoltà.
Un esempio, anche, di una parte delle tecniche innovative sulle quali lo stesso candidato sindaco del centrosinistra fonda il proprio progetto amministrativo per Colle di Val d’Elsa.
Per l’internazionalizzazione del territorio colligiano e valdelsano, ricco di prodotti artigianali, di attrazioni turistiche in ambito ambientale, storico, artistico e architettonico, di eccellenze enogastronomiche e di quello che è legato al saper fare, aiuterebbe fare sistema nel comunicare verso l’esterno. “Occorre una campagna di comunicazione di livello – ha detto Le Divelec Lemmi – in grado di raccontare, anche in modo poetico, un territorio. Solo così si possono attrarre capitali stranieri. Ma servono professionalità e una rete di connessioni. La piccola e media impresa non sempre può attrarre ciò che favorisce lo sviluppo. Il Comune invece può creare strutture da mettere a disposizione per le aziende del territorio, con vantaggi per tutti”.
Il sociale potrebbe dare una mano a risolvere i problemi del reperimento di manodopera e della formazione di nuovi vetrai, esposti da Giampiero Brogi.
Secondo l’esperienza milanese di Le Divelec Lemmi tramite un’associazione dedita alla formazione dentro e fuori dalle carceri, o rivolta ai migranti o a donne vittime di violenza, nei periodi di crisi come quello che stiamo attraversando, le categorie fragili possono possono essere formate da zero più facilmente rispetto ad altre. “Si tratta di un concetto inclusivo – ha precisato Le Divelec Lemmi – che aiuta, tramite il lavoro, a recuperare la dignità perduta”.
Riccardo Vannetti ha ricordato il progetto di inserire nella propria Giunta comunale la delega al Cristallo, con un membro dell’amministrazione dedicato a questo mondo. “Vi do una buona notizia – ha detto Vannetti – il settore del cristallo a Colle è vivo e vegeto”.
Alicia Rugi della ditta di famiglia dedicata al recupero e al riuso di rifiuti e rottami potrebbe incrementare la propria attività investendo in creatività, con giovani ricercatori che possano inventarsi nuovi metodi per il riciclo dei materiali. A Rugi, che già ottiene pannelli ecologici dal recupero del legno, potrebbe servire il caso dell’azienda che riutilizza pellami per creare pezzi di arredamento e opere d’arte.
Il panel dedicato alle start up, arriva subito dopo l’internazionalizzazione e ad essa si richiama. Eugenio Macchia, del Crea, avverte di quanto sia rischioso crogiolarsi nel nostro essere italiani, senza considerare anche tutto ciò che in tante nazioni estere viene fatto in modo diverso e spesso migliore. Federico Micheletti e Federico Carli hanno raccontato la loro esperienza di giovani ingegneri e fondatori di start up.
Nel campo delle rigenerazione urbana, agricola e ambientale, Alessio Giunti ha esposto l’idea di Colle Parco Diffuso, nata all’interno del laboratorio Colle Officina Comune per la creazione del programma per Vannetti sindaco.
“Il punto di vista ideale non si ferma al proprio vantaggio – ha detto Giunti – ma deve guardare più in là. Un efficientamento energetico fa risparmiare l’azienda, ma porta anche un beneficio più ampio a tutto il territorio”. Barbara Giovannelli ha quindi raccontato l’idea alla base dell’associazione Ricolleghiamo, nata 6 anni e mezzo fa da un gruppo di amici di origine non colligiana, che tende a ricollegare settori ed eccellenze del territorio, utilizzando e valorizzando la storia, l’arte, l’ambiente, la gastronomia.
“Non esiste un progetto strategico di valore, senza un programma di esecuzione – detto Micaela Le Divelec Lemmi -. La vostra forza è nella consapevolezza di ciò che siete e avete, nel mappare e tracciare la realtà del territorio. L’unica cosa da fare è creare un piano di esecuzione con date chiare e responsabilità assegnate, così che ognuno sappia di che cosa deve occuparsi da domani mattina”.
L’esempio più concreto l’ha fatto Riccardo Vannetti, ricordando in chiusura di serata, il legame professionale costruito con la manager durante il periodo trascorso in Salvatore Ferragamo, di cui lei era Ad nel 2018 e 2019.
“Ogni mattina – ha detto Vannetti – ci sentivamo dalle 7.15 alle 7.45 per discutere l’attività della giornata. E ha funzionato, tanto che nel periodo in cui Micaela è stata in Ferragamo, l’azienda ha registrato il suo fatturato più alto. Ricordo tutte le volte che mi ha incoraggiato, quando le ho proposto una mia idea, solo dicendomi: ‘se ci credi, vai’ “.