TORRITA DI SIENA. Torrita è ufficialmente candidata per il titolo di capitale europea del blues nel 2016. La prima fase di questa competizione è già stata superata con successo: Torrita è riuscita infatti ad avere la meglio a livello italiano rispetto a Milano e a Roma. Rimane adesso la seconda fase, quella continentale: l’avversaria è la cittadina norvegese di Notodden, località con poco più di 12mila abitanti nella contea di Telemark. Una cittadina situata tra i boschi del sud del Paese scandinavo, conosciuta non solo per la più grande chiesa norvegese in legno risalente al tredicesimo secolo, ma anche perché ospita il più grande museo di musica blues della Norvegia. Avrebbe dovuto candidarsi anche Amsterdam, ma le istituzioni della capitale olandese hanno poi preferito attendere, magari per presentare la loro candidatura tra dodici mesi. Il presidente e direttore artistico del Torrita Blues, Luca Romani, è assolutamente soddisfatto di quanto fatto finora. E al contempo è fiducioso sull’esito finale della competizione.
Romani, quando sarà resa nota la decisione e chi effettuerà la valutazione finale?
“Il 14 marzo a Bruxelles si riuniranno i membri della Ebu, la European Blues Union. Saranno loro in quella circostanza a prendere la decisione. Si riuniscono a Bruxelles perché quest’anno la capitale europea del blues è proprio la capitale belga”.
Ma cosa significa diventare la capitale europea del blues?
“Intanto va detto che fino ad oggi sono state organizzate cinque edizioni di questa manifestazione: due si sono tenute a Berlino, una a Tolosa in Francia, una a Riga in Lettonia e quella di quest’anno, per l’appunto, a Bruxelles. Per noi è quindi un grande onore essere stati presi in considerazione e magari avere l’opportunità di vederci riconosciuto questo titolo. Si tratta di una vera e propria manifestazione che si tiene tra marzo e aprile e che vede arrivare in una località prescelta dalla giuria della Ebu tutte le migliori band di musica blues che ci sono in Europa. In ogni Paese del continente vengono fatte delle selezioni nazionali da cui esce un vincitore. Ecco, i vincitori di ciascun Paese europeo si ritrovano tutti insieme nella località che viene scelta come capitale europea del blues. E chi vince questa ulteriore competizione può volare poi a Memphis, negli Stati Uniti, dove si tengono i Grammy Blues Awards”.
Come si sta preparando Torrita per affrontare questa sfida?
“Già prima della selezione nazionale abbiamo preparato un progetto complessivo che deve tener conto delle centinaia di persone che arriverebbero in caso di vittoria. Dobbiamo spiegare alla giuria dove ospiteremmo queste persone, come e dove si svolgerebbe la manifestazione, come verrebbero sistemati gli stand per le esposizioni previste per tutti i Paesi partecipanti. A questo proposito, abbiamo realizzato anche un progetto che riguarda il palazzetto dello sport che verrebbe adattato ad auditorium”.
Perché dovrebbe vincere proprio Torrita di Siena?
“Uno dei fattori vincenti può essere il connubio Torrita-Italia-Toscana-Siena. Poi consideriamo la notorietà e l’affidabilità del Torrita blues e anche il fatto che a marzo-aprile, quando si dovrà svolgere la manifestazione, da noi c’è un clima ottimale e lo stesso non può dirsi per una località norvegese. E pensiamo anche che noi siamo gemellati con New Orleans e che facciamo parte della European Blues Foundation”.
A chi è venuta questa idea?
“L’idea è venuta a me e subito l’ho presentata all’amministrazione comunale. Immediatamente il sindaco Giacomo Grazi e tutta la giunta comunale hanno accolto questa possibilità con uno straordinario entusiasmo. Io ho cercato di volare alto, ho colto la fattibilità della cosa e probabilmente sono stato credibile anche a livello nazionale se abbiamo superato la prima fase”.
Quale potrebbe essere l’indotto di una manifestazione di questo tipo?
“Tutto il settore della musica blues in Europa parlerebbe per un intero anno di Torrita di Siena. La competizione si svolge in un fine settimana. E allora può immaginare le centinaia di persone che arriverebbero a Torrita, ma anche in tutta la Valdichiana e io credo pure nell’intera provincia senese per questa manifestazione. Sarebbe un vantaggio per tutti”.
Qual è la sua speranza?
“Spero che venga valutato il grande lavoro che abbiamo fatto e anche che venga riconosciuta la bontà e la validità del progetto che abbiamo presentato. Se vincessimo proietteremmo Torrita al centro dell’attenzione europea”.