Torrita Bene Comune e Lega si astengono
Un voto difficile da accettare ma che non sorprende: non è infatti la prima volta che maggioranza e minoranza si dividono in tema di antifascismo. E’ già successo per il primo consiglio comunale nel giugno 2019, con l’astensione di uno dei consiglieri di Torrita Bene Comune, per i fatti di Colle Val d’Elsa nel novembre 2019 e per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, votazioni per le quali oltre ad un consigliere di Torrita Bene Comune si è astenuta anche la Lega.
“La mozione è stata condivisa con i capogruppo nei giorni successivi ai gravi episodi del 9 ottobre con l’intento di portare un ordine del giorno comune, condiviso da tutte le forze, per condannare all’unanimità l’aggressione alla sede della CGIL e chiedere lo scioglimento di Forza Nuova – spiega il capogruppo e relatore della mozione Andrea Saletti – Ma né Lorenzo Vestri né Michela Contemori hanno mai risposto.”
Un silenzio che nell’aula del Consiglio si è tradotto in astensione da parte di entrambi i gruppi di minoranza. Per la Lega sono da condannare tutti i totalitarismi e le forme di violenza, qualunque sia la matrice fascista o comunista; mentre per Torrita Bene Comune l’astensione è una scelta di atteggiamento. Uno dei consiglieri, a nome del gruppo Torrita Bene Comune (la capogruppo non era presente alla seduta), spiega che il gruppo in quanto forza civica e non politica non prenderà più posizioni quando si tratterà di votare su temi di puro carattere politico.
“Una posizione paradossale: non si può sedere tra i banchi del Consiglio Comunale senza fare politica – commenta il Sindaco Giacomo Grazi – non è la prima volta che maggioranza e minoranza, o in certi casi la minoranza stessa al suo interno, si dividono sul tema dell’antifascismo. La linea presa dal gruppo di Centrosinistra per Torrita è chiara e definita: fin dall’inizio del nostro mandato ci stiamo volutamente impegnando per tutelare la memoria e condannare qualsiasi forma di fascismo nella forma e nella sostanza. Questo è stato un voto importante, un atto dovuto perché certe forze politiche non devono più esistere.”
“Chi si astiene di fronte allo scioglimento di Forza Nuova è perché non ha il coraggio fare i conti con i propri consensi interni. Le recenti inchieste hanno dimostrato il profondo legame tra certi partiti e i gruppi neo fascisti. Non possiamo continuare a tollerare violenza e non possiamo più permetterci di essere superficiali su questo tema: il problema fascismo è molto più grave di quanto sembri”- chiude il presidente della Commissione Memoria Nico Bartalini.