Il monumento è stato lasciato in eredità al FAI da Lidia Campatelli, affinché venisse aperto al pubblico.
Il progetto, assecondando quindi le specifiche volontà della donatrice, prevede il restauro e il recupero funzionale dell’immobile, con interventi strutturali sugli ambienti, gli arredi e le decorazioni, per restituire alla collettività uno dei palazzi più prestigiosi di San Gimignano, assieme all’unica torre rimasta interamente vuota all’interno, come nel XIV secolo.
A restauri ultimati, la casa-museo e la torre Campatelli saranno aperti al pubblico e alle scolaresche e saranno organizzate iniziative culturali, allo scopo di valorizzare l’eccezionale storia della cittadina medioevale di San Gimignano.
Un progetto che ha trovato apprezzamento da parte del presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, che ha dato la sua disponibilità ad esaminare con interesse l’ipotesi di un sostegno a tale iniziativa nella convinzione che "il recupero di edifici come il palazzo e la Torre Campatelli, oltre che salvaguardare il patrimonio storico e artistico, contribuiscono ad incrementare l’interesse per le nostre città d’arte, favorendo il turismo di qualità, alla base di uno sviluppo sostenibile del nostro territorio".