POGGIBONSI. Ormai l’impianto di termovalorizzazione situato e peraltro potenziato di recente nel nostro comune rimarrà un gravame indelebile nel tempo, a nostro dire anche potenzialmente dannoso per la salute e non certo una opportunità per il nostro territorio. Onde evitare il danno dopo la beffa, LiberaMente avanza una proposta al fine di alleviare le ferite, anche di natura economica, che residenti e imprese del comprensorio sono costretti a subire. L’ inceneritore dovrebbe quantomeno aiutare i cittadini poggibonsesi a non pagare la bolletta ENEL, visto che produce corrente per per oltre 40.000 persone mentre gli abitanti rilevati non raggiungono i 30.000.
Insomma, l’ indennizzo di circa 400.000 euro, riscosso annualmente dal Comune è come una goccia nel mare se si considera i soldi pagati dai cittadini per tasse rifiuti – bollette – tasse comunali – CIP6, e come tale, questo provento dovrebbe essere quantomeno restituito a coloro che permettono all’amministrazione di incassare tale introito.
Peraltro non si deve dimenticare che politicamente si è preferito spendere decine di milioni di euro per il potenziamento del termovalorizzatore, invece di seguire le attività proposte ben 13 anni fa (idonea raccolta differenziata) da un comitato di cittadini. Solo di recente il Comune sta sperimentando il servizio di raccolta differenziata, tra l’altro in maniera poco soddisfacente, anzi arrecando non pochi disagi alla cittadinanza, non perche il sistema non funzioni ma perche non ascoltando i suggerimenti e le proposte avanzate proprio dai cittadini (quantomeno un cassone a supporto per ogni rione) il sistema rischia di degenerare.
Oltre il disagio arrecato ai cittadini e alle imprese, a nostro dire, il gestore pubblico approfitta della circostanza sfruttando la diligenza e l’impegno civico per la gestione di un rifiuto, che in parte trasforma in opportunità economica. Il percorso proposto anni addietro, avrebbe sicuramente utilizzato investimenti inferiori e dato anche maggiori opportunità di lavoro offerte dalla “green economy”.
La raccolta differenziata, se gestita nella maniera idonea e che non crei disagi ai cittadini, rappresenta la reale via d’uscita per il corretto smaltimento dei rifiuti, ma i cittadini devono però essere quantomeno motivati e gratificati da questo impegno, che con capacità e serietà mostrano di saper rispettare, offrendo peraltro alle aziende di gestione dei rifiuti l’opportunità di lauti guadagni, come evidenziato ormai da tempo anche da Legambiente.
Considerando che l’ amministrazione pubblica detiene la maggioranza della società che gestisce i rifiuti del nostro Comune, potrebbe far creare per esempio in cambio della differenziata dei servizi reali, come: carta per le attività scolastiche; compost per la produzione manutenzione di giardini/orti, plastica per la ricostruzione di sedie – panchine – strutture; vetro per riparazioni e o altre applicazioni, ecc..
In sintesi i cittadini offrono servizio al gestore dei rifiuti, subiscono disagio per un sistema ancora non ottimizzato e peraltro non hanno niente in cambio.
DOPO IL DANNO LA BEFFA! O COME SI SUOL DIRE: BECCHI E BASTONATI.
Il direttivo di LiberaMente