Premiato con il Tartufo per la pace il presidente onorario della Federazione Antiracket
SAN GIOVANNI D’ASSO. Tenere sempre alta la guardia e prestare massima attenzione al fenomeno del riciclaggio, il primo passo con cui la mafia tenta di insediarsi nei territori. È il messaggio lanciato da Tano Grasso, che ieri (15 novembre) ha ritirato in qualità di presidente onorario della Federazione Antiracket Italiana (FAI) il premio internazionale “Un Tartufo per la Pace”. Alla cerimonia di consegna, che ha chiuso la XXX edizione della Mostra Mercato del Tartufo delle Crete Senesi, hanno partecipato oltre allo stesso Grasso, Rosy Bindi presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, il sindaco di San Giovanni d’Asso Fabio Braconi, Valeria Agnelli sindaco di San Quirico d’Orcia in rappresentanza della Provincia di Siena e Paolo Valdambrini, presidente Associazione Tartufai Senesi.
La cerimonia si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime di Parigi, poi è stata la volta dei saluti istituzionali, tra cui quello dell’onorevole Rosy Bindi, che ha ricordato come per battere la mafia basta essere “cittadini normali”, che fanno il proprio dovere e credono nelle istituzioni. Ha quindi preso la parola Tano Grasso, raccontando la propria esperienza nella lotta al racket mafioso iniziata 25 anni fa a Capo d’Orlando in provincia di Messina.
Rispondendo a una domanda sulla situazione della Toscana, Grasso ha lanciato un appello affinché in questa regione si presti la massima attenzione al riciclaggio, ricordando come questa sia una terra storicamente ideale per farlo. “La Toscana, come tutte le regioni d’Italia, deve temere la mafia – ha detto Grasso – perché la mafia è ormai un problema oggettivo che interessa tutti i territori. Attenzione quindi al fenomeno del riciclaggio, al quale spesso segue il tentativo da parte della mafia di insediarsi sul territorio: si entra con i soldi e inizia il ciclo che finisce con l’omertà”.