VALDELSA. Ancora tagli alla spesa pubblica. Questa volta gli effetti sono ben quantificabili: 250mila Euro in meno per i servizi sociali in Valdelsa.
“Un taglio che colpisce – dichiarano Valentina Feti, Sindaco di Casole d'Elsa, Paolo Brogioni, Sindaco di Colle Val d'Elsa, Luca Rugi, Sindaco di Poggibonsi, Marco Lisi Sindaco di San Gimignano e Luciano Cillerai, Sindaco di Radicondoli – ancora una volta le fasce più deboli della popolazione. Il Governo centrale ha deciso di decurtare pesantemente il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali facendo piombare il nostro territorio nell'impossibilità di garantire determinate tipologie di servizi”.
Il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS) è la fonte nazionale di finanziamento specifico degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie.
“Questo taglio è un vero e proprio fulmine a ciel sereno – dichiara Antonio Mazzarotto, Direttore Generale della Fondazione Territori Sociali AltaValdelsa – che colpisce la Valdelsa come tutta l’Italia. Stiamo cercando di capire come poter fronteggiare questa grave diminuzione di risorse e contenere l’impatto che avrà sui servizi erogati. Di fatto, le due categorie che rischiano di essere più colpite saranno i minori e i destinatari dei contributi economici, e dunque proprio le persone più deboli. Infatti, se i servizi agli anziani e alle persone diversamente abili hanno comunque una certa copertura garantita dalla compartecipazione e dagli stessi utenti e, nel caso particolare dagli anziani, dall’intervento fatto dalla Regione sul Fondo della Non Autosufficienza, i servizi ai minori e quelli di contrasto alla povertà sono interamente a carico dei Comuni, e finanziati in gran parte con il Fondo Nazionale delle Politiche Sociali”.
Il FNPS va a finanziare un sistema articolato di Piani Sociali Regionali e Piani Sociali di Zona che descrivono, per ciascun territorio, una rete integrata di servizi alla persona rivolti all'inclusione dei soggetti in difficoltà, o comunque all'innalzamento del livello di qualità della vita. Le risorse contenute nel FNPS finanziano due aree di intervento, da una parte trasferimenti economici alle persone e famiglie che vengono gestiti attraverso l’INPS e dall’altra contribuiscono a finanziare la rete integrata di servizi sociali territoriali. Questa parte viene ripartita tra le Regioni che, a loro volta ed in base alle proprie normative e programmazioni sociali, attribuiscono le risorse ai comuni.
“Oltre – prosegue Mazzarotto – all’aberrazione di colpire la stessa tutela dei minori, in un momento di emergenza educativa che la società attraversa, si colpiscono i contributi economici che sono l’estrema risorsa di tante famiglie che stanno subendo in modo drammatico gli effetti della pesante crisi economica del territorio”.
“Una scelta scellerata – concludono i cinque Sindaci – da parte di un governo che si vanta senza riuscirci di diminuire la pressione fiscale, magari agendo sull'Ici, e che poi taglia le risorse per garantire servizi di autentico sostegno alla parte della popolazione che ne ha maggiore necessità”.