FIRENZE. Ventidue milioni di euro per un bene di 680 ettari, che conta 18 poderi, allevamento zootecnico, agriturismo con piscine, produzione di carni, formaggi, barbabietola e mais. Questa la foto dell’Azienda agricola di Suvignano, in Comune di Monteroni d’Arbia (SI), di cui ha parlato in II Commissione Federico Gelli, vicepresidente della Giunta regionale toscana, invitato ad illustrare il percorso di assegnazione.
“In seguito alla confisca delle quote sociali del bene, sequestrate alla criminalità organizzata – ha spiegato Gelli – la Regione, insieme al Comune di Monteroni, alla Provincia di Siena e ad alcune associazioni di volontariato, si è impegnata in un progetto che prevede la piena godibilità per i cittadini toscani, salvaguardando le attività agricole e puntando da un lato sul sociale e dall’altro su un centro di educazione alla legalità, come punto di riferimento nazionale”.
Ma confiscare le quote significa confiscare il bene medesimo? Su questo punto cruciale deve far chiarezza l’Avvocatura dello Stato e in attesa di tale pronunciamento la commissione Agricoltura, come ha annunciato il presidente Aldo Manetti (Rc), “approverà nella prossima seduta un atto di indirizzo forte e chiaro”.
Nel corso della riunione odierna, la Commissione ha infine espresso parere favorevole – registrando l’astensione dei consiglieri Angela Notaro (An-Pdl) e Piero Pizzi (Fi-Pdl) – sulla proposta di legge di manutenzione dell’ordinamento regionale 2009, invitando però la Giunta – e in questo caso all’unanimità – a completare il processo sulle funzioni relative al servizio fitosanitario, in capo ad Arsia, dopo il trasferimento delle necessarie risorse professionali e finanziarie.