MONTERONI D'ARBIA. "Non rimarremo con le mani in mano e con tutti gli strumenti e i mezzi a nostra disposizione, con la Regione Toscana e la Provincia di Siena, ci batteremo nei luoghi opportuni affinché sia trovata una soluzione idonea e utile alla collettività secondo quei principi di legalità che, fin dagli inizi, ci hanno mosso a presentare la candidatura per la gestione dell’azienda".
Queste le parole del sindaco di Monteroni d’Arbia Jacopo Armini in merito all’azienda agricola Suvignano alla luce della recente comunicazione da parte del Demanio della volontà di mettere all’asta la tenuta confiscata alla mafia.
"L’ultima parola spetta comunque al Prefetto – ha aggiunto Armini – e siamo convinti che sappia interpretare al meglio tutta la questione nel rispetto e nella volontà comune dell’alto principio di legalità. Inutile dire che ci sia un alto rischio che Suvignano torni nelle mani della malavita nel caso venga approvata dal Governo la Finanziaria in esame alla Camera e anche la recente norma sul rientro dei capitali dall’estero agevola fortemente la criminalità organizzata. Una soluzione potrebbe esserci e stiamo lavorando perché questo rimedio possa essere reso attuabile. E’ necessario però che si tenga alta l’attenzione dell’opinione pubblica, degli organi d’informazione e degli organi di governo su un problema che tocca Suvignano e non solo. Proprio a tale proposito è stata indetta una conferenza stampa venerdì mattina a Firenze dove Regione, Provincia di Siena e Comune di Monteroni d’Arbia illustreranno come intendono agire per dare concretezza a quel progetto sociale realizzato per Suvignano nella consapevolezza che la via dell’asta pubblica con un valore stimato di 25 milioni di euro non è perseguibile per nessun ente pubblico. Non solo, di pari passo lanceremo un appello pubblico a tutti i parlamentari affinché questa normativa in materia venga cambiata. Solo così – ha concluso il primo cittadino di Monteroni d’Arbia – sarà possibile vincere una volta per tutte quella che rappresenta una battaglia per la legalità e non una semplice pretesa patrimoniale dando inoltre seguito e sostegno a quella mobilità e a quella sensibilizzazione su una causa che molte associazioni e molti nomi autorevoli, anche a livello nazionale, hanno deciso di sposare".