A Chiusi il progetto, unico in Valdichiana, è realizzato con la collaborazione di Usl 7 e Fondazione Orizzonti: Ideatore del progetto: Manfredi Rutelli
CHIUSI. La formazione teatrale consente la realizzazione di nuove esperienze e trasformazioni positive, anche per i più svantaggiati. A Chiusi il lavoro per il raggiungimento di questi obiettivi è portato avanti dal progetto “Mobilità delle Arti. Per un Laboratorio Stabile e Permanente”, ideato da Manfredi Rutelli, con l’associazione culturale LST-Teatro, il Centro di Salute Mentale Adulti Usl 7 Zona Valdichiana Senese e la Fondazione Orizzonti.
La stagione 2014-2015 ha visto il coinvolgimento attivo di 13 allievi, provenienti dai comuni di Sinalunga (1), Torrita (2), Montepulciano (3), Chianciano Terme (3), Cetona (1) e Chiusi (3). I benefici terapeutici del teatro sono molti, il progetto, infatti, si pone come strumento importante, attraverso la finzione, di lavorare per trasformare il disagio psichico e inventare nuove relazioni identificanti: personalità fantastiche, contaminate e scambiate. Un meccanismo che prende forma senza negare se stessi; senza escludere la propria schizofrenia, isteria, depressione, paranoia o nevrosi. “Attraverso la recitazione i pazienti scoprono – spiega Manfredi Rutelli, responsabile del Progetto – il piacere di giocare con gli altri componenti del gruppo, di esprimersi liberamente, di sperimentare un linguaggio nuovo, attraverso il corpo, la mimica, la voce.
Il teatro dà l’opportunità al paziente di agire da protagonista, di poter esprimere le proprie idee, di dimostrare le sue capacità comunicative e artistiche. Gli fornisce un’occasione di riscatto, e la possibilità di dimostrare agli altri e a se stesso che è in grado di percorrere altre vie che non siano quelle della sofferenza. E’ uno strumento riabilitativo efficace perché non mira soltanto al recupero delle parti sane del paziente, ma gli fornisce anche un’esperienza culturale, la possibilità di esprimere i suoi vissuti, di prendervi contatto e di condividerli all’interno del gruppo in cui l’assenza di giudizio gli dà la sicurezza di potersi mettere in gioco e partecipare alle esperienze degli altri. Il laboratorio svolto durante questi anni di attività, è un aspetto molto importante al fine di sensibilizzare la realtà locale e far comprendere le problematiche di chi vive la sofferenza e la malattia, per superare isolamento ed emarginazione”.
Un progetto importante che, sotto l’egida della Fondazione Orizzonti d’Arte di Chiusi continuerà anche in futuro, tanto che il Laboratorio è tornato a svolgersi al Teatro Mascagni. Un ritorno a casa, è proprio il Mascagni il teatro in cui nel lontano 2008 il progetto partì, esperienza unica nella Valdichiana senese.