Oltre 6 mila visitatori per la mostra “Massimo Vinattieri. Tra memorie dell’antico e astrazioni contemporanee”. Nel segno degli etruschi
CASTELLINA IN CHIANTI. Sono state oltre 6 mila le persone che hanno visitato la mostra “Massimo Vinattieri. Tra memorie dell’antico e astrazioni contemporanee” nei quattro mesi di allestimento nel Museo Archeologico del Chianti senese di Castellina in Chianti. L’esposizione si è chiusa poche settimane fa, dopo l’inaugurazione a fine giugno, ed è stata dedicata a una sorta di gemellaggio storico, culturale e artistico fra Castellina in Chianti e Artimino, nel comune di Carmignano, in provincia di Prato, puntando sulla rilettura in chiave moderna dei ritrovamenti etruschi nelle due aree. La mostra è stata promossa dal Comune castellinese in collaborazione con il Museo archeologico del Chianti senese, il Gruppo archeologico Salingolpe e la Bottega Arte Toscana.
L’artista. Massimo Vinattieri è nato a San Mauro a Signa, in provincia di Firenze, nel 1956 e con questa esposizione ha coronato il suo sogno artistico di esporre opere nate dalla rilettura in chiave moderna del mito etrusco in una sorta di confronto spirituale. Conosciuto in Italia e all’estero, Massimo Vinattieri è stato fra i protagonisti, nel 2011, del Padiglione Italia all’interno della 54esima Esposizione internazionale d’Arte della Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi e del Padiglione allestito a Torino nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. La mostra è stata curata da Marco Moretti e documentata da un catalogo di 100 pagine con testi in italiano e in inglese firmati dal curatore e dalle storiche dell’arte Luisella Bernardini e Costanza Contu.