COLLE VAL D’ELSA. “Donne e potere: saperi mancanti o solo nascosti?” è il titolo del convegno realizzato dal Centro Antiviolenza Donne Insieme Valdelsa lo scorso sabato 12 marzo presso la Biblioteca Comunale “Marcello Braccagni”, che ha ottenuto una buona partecipazione della popolazione coinvolgendo persone di più generazioni e che occupano posizioni professionali molto diverse tra loro.
L’evento si è protratto per più di due ore tra racconti esperienziali e trasmissione di conoscenze. L’operatrice Barbara Bertocci ha aperto il dibattito sottolineando il ruolo svolto dal Centro Antiviolenza nella Val d’Elsa. Questo non è solo un luogo di ascolto, di accoglienza, di sostegno della donna che vive o ha subito un’esperienza traumatica come quella della violenza ma è anche un luogo di prevenzione contro gli stereotipi di genere ed un contesto di “lotta” alla cultura maschilista che da sempre si insinua nella nostra società. La parola è poi passata a Fabio Berti assessore con delega alla coesione sociale per il Comune di Colle di Val d’Elsa e docente di sociologia all’Università di Siena. Nella sua relazione non si è fermato ad un semplice saluto ma ha cercato di illustrare con dati reali la presenze sempre più numerose delle donne anche in posti di prestigio (ad esempio Procuratore, Prefetto, Presidenti dei Tribunali). L’assessore ha poi sottolineato che ci vorrebbero più iniziative come questa per riflettere su tematiche così complesse e fare azione di cambiamento.
In seguito Gian Marco Lotti ha portato i saluti del CESVOT in qualità di vicepresidente della delegazione CESVOT di Siena. Il dibattito è entrato poi nel vivo con Lucia Coccheri che ha parlato della sua esperienza di ex sindaca sottolineando le risorse che ha saputo mettere in campo ma anche le difficoltà incontrate. La politica ha regole costruite da uomini ed una donna politico deve dimostrare di essere forte, di reggere alle pressioni ed agli sciacallaggi. Significativo è stato poi l’intervento della deputata alla Camera Susanna Cenni che ha sottolineato l’importanza di questi eventi per condividere idee per provare a modificare l’assetto della società. Per quanto ci siano le stesse leggi, infatti, non vi sono ancora uguali opportunità tra donne ed uomini. Interattivo con la platea è stato poi l’intervento dell’imprenditrice agricola e Presidente dell’associazione Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini che ha raccontato della sua azienda agricola, voluta per rafforzare la sua autonomia e nata quasi per scommessa. Una sfida coraggiosa che ha incontrato non poche difficoltà ma che con un pizzico di fantasia e accompagnata dalla volontà di farcela l’ha portata a creare a Montalcino una realtà degna di riconoscimenti internazionali. Importante anche l’intervento della psicoterapeuta Elena Liotta che ci ha portato a riflettere sull’educazione di genere e sull’importanza del sapere psicologico per intervenire sulla violenza.