
L’iniziativa è stata portata avanti dalle due scuole colligiane insieme al Comune di Colle di Val d’Elsa, all’Arci e all’associazione Libera. Il laboratorio didattico, nato per sviluppare negli allievi una partecipazione attiva e consapevole alla cittadinanza e una conoscenza più approfondita delle istituzioni locali, si è sviluppato in tre fasi: nella prima, i ragazzi hanno visitato il Palazzo comunale di Colle di Val d’Elsa e hanno conosciuto da vicino i servizi offerti al cittadino; nella seconda, hanno incontrato gli operatori attivi sul territorio nella lotta contro l’illegalità, dall’Arci all’Associazione Libera, e hanno partecipato, attraverso lo strumento della satira e della grafic novel, all’iniziativa sui fumetti antimafia che si è svolta nei mesi scorsi a Poggibonsi.
Il progetto, poi, ha visto il suo epilogo nelle scorse settimane, con la partecipazione al progetto “LiberArci dalle spine della mafia”, a Corleone. Le prime due fasi del progetto hanno coinvolto 40 studenti delle classi 2° AP e 2° BP del liceo psicopedagogico “San Giovanni Bosco” e 18 allievi dell’Istituto “Cennino Cennini”, mentre l’esperienza a Corleone ha visto protagonisti 12 allievi della classe 2°AP e 6 della 2° BP del liceo psicopedagogico, accompagnati dalle docenti Serena Cortecci ed Elisabetta Pieri.
Durante la settimana di permanenza a Corleone, i ragazzi hanno lavorato nelle terre confiscate alla mafia – aiutando la Cooperativa sociale “Lavoro e non solo”, che da molti anni lavora per recuperare queste terre un tempo proprietà di boss mafiosi – ma hanno vissuto anche momenti di confronto e di riflessione negli incontri con Giuseppe Coppola, dirigente della Tenenza della Guardia di Finanza di Corleone; Dino Paternostro, dirigente della sezione della Camera del Lavoro di Corleone che ha parlato dell’impegno delle donne nella lotta alla mafia; il sindaco di Corleone, che ha conferito loro la cittadinanza onoraria; il vice questore; un responsabile della Asl locale che ha parlato dei progetti di reinserimento sociale. I ragazzi, poi, hanno visitato la sede di Telejato, tv locale, e luoghi simbolo come la “Casa Memoria” di Peppino Impastato e l’albero dedicato alla memoria di Falcone, per ricordare la strage di Capaci. Al termine dell’esperienza, i ragazzi hanno redatto anche un diario e brevi resoconti dei loro incontri che testimoniano la lezione di storia, civiltà e legalità che ha segnato la loro esperienza a Corleone.