MONTEPULCIANO. Trovato, dopo una serie di indagini congiunte della Compagnia Carabinieri di Montepulciano e del Commissariato di Chiusi-Chianciano Terme, uno dei responsabili della rapina avvenuta il 6 aprile scorso a Torrita di Siena ai danni della filiale del Monte dei Paschi.
Si tratta di A.S., 22enne, di Giugliano in Campagnia, in provincia di Napoli, di professione barbiere. Un'attività praticata in società con il padre ma che, probabilmente, non era abbastanza stimolante per il giovane. Gli inquirenti, infatti, credono che questo "colpo" avrebbe dovuto rappresentare il "biglietto da visita" per un futuro ingresso in qualche clan malavitoso della zona.
Invece, quella rapina che ha fruttato appena 2000 euro, perpetrata insieme ad un complice non ancora indivudato, si è rivelata a distanza di qualche mese, un vero fiasco.
Le modalità del reato erano state piuttosto usuali: ingresso in banca armati di taglierino; uno dei rapinatori a tenere a bada la clientela, l'altro a minacciare con la lama il cassiere per farsi dare il denaro. Poi la fuga, riuscendo ad eludere l'immediato pattugliamento messo in atto da carabinieri e polizia.
Le indagini, portate avanti in modo congiunto dalle forze dell'ordine, erano partite dall'analisi attenta dei fotogrammi della videocamera di sorveglianza della banca. Unico reale indizio lasciato dai rapinatori. Da un lungo confronto delle immagini in possesso con gli archivi fotografici e con il successivo supporto del commissariato di Giugliano in Campagna, si è potuto risalire al giovane barbiere contro il quale è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare e che è stato già arrestato dagli agenti del commissariato di Chiusi.
Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti A.S. era partito quel 6 aprile – lunedì, giorno di chiusura dell'attività "legale" tenuta con il padre – per Torrita di Siena e, dopo la rapina era tornato in giornata nel suo paese d'origine, per riprendere la sua vita normale.
Adesso il giovane si trova agli arresti domiciliari in attesa del giudizio del Tribunale di Montepulciano.
"Sebbene ci sia una recrudescenza delle rapine durante l'estate – ha commentato il capitano Francesco Falcone, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Montepulciano – a causa della diminuita clientela agli sportelli, e della poca gente che circola nelle strade, possiamo dire che sul nostro territorio ci sono pochi casi di rapine all'anno e tutte compiute da soggetti esterni, provenienti in massima parte dal centro sud".
Le indagini inerenti la rapina di Torrita, comunque, proseguono per consentire l'individuazione dell'altro rapinatore.
Z.R.
Si tratta di A.S., 22enne, di Giugliano in Campagnia, in provincia di Napoli, di professione barbiere. Un'attività praticata in società con il padre ma che, probabilmente, non era abbastanza stimolante per il giovane. Gli inquirenti, infatti, credono che questo "colpo" avrebbe dovuto rappresentare il "biglietto da visita" per un futuro ingresso in qualche clan malavitoso della zona.
Invece, quella rapina che ha fruttato appena 2000 euro, perpetrata insieme ad un complice non ancora indivudato, si è rivelata a distanza di qualche mese, un vero fiasco.
Le modalità del reato erano state piuttosto usuali: ingresso in banca armati di taglierino; uno dei rapinatori a tenere a bada la clientela, l'altro a minacciare con la lama il cassiere per farsi dare il denaro. Poi la fuga, riuscendo ad eludere l'immediato pattugliamento messo in atto da carabinieri e polizia.
Le indagini, portate avanti in modo congiunto dalle forze dell'ordine, erano partite dall'analisi attenta dei fotogrammi della videocamera di sorveglianza della banca. Unico reale indizio lasciato dai rapinatori. Da un lungo confronto delle immagini in possesso con gli archivi fotografici e con il successivo supporto del commissariato di Giugliano in Campagna, si è potuto risalire al giovane barbiere contro il quale è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare e che è stato già arrestato dagli agenti del commissariato di Chiusi.
Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti A.S. era partito quel 6 aprile – lunedì, giorno di chiusura dell'attività "legale" tenuta con il padre – per Torrita di Siena e, dopo la rapina era tornato in giornata nel suo paese d'origine, per riprendere la sua vita normale.
Adesso il giovane si trova agli arresti domiciliari in attesa del giudizio del Tribunale di Montepulciano.
"Sebbene ci sia una recrudescenza delle rapine durante l'estate – ha commentato il capitano Francesco Falcone, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Montepulciano – a causa della diminuita clientela agli sportelli, e della poca gente che circola nelle strade, possiamo dire che sul nostro territorio ci sono pochi casi di rapine all'anno e tutte compiute da soggetti esterni, provenienti in massima parte dal centro sud".
Le indagini inerenti la rapina di Torrita, comunque, proseguono per consentire l'individuazione dell'altro rapinatore.
Z.R.