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MONTEPULCIANO. Spacciavano eroina e cocaina sul territorio compreso tra la valdichiana senese e Perugia. Cinque guiovani di origine tunisina ed uno di origine nigeriana sono finiti nel carcere di Capanne grazie al lungo lavoro dei carabinieri della Compagnia di Montepulciano.
Le indagini sono partite da Torrita di Siena. Nel piccolo comune del senese i militari guidati dal Maresciallo Capo Maurizio Rapicetti avevano notato, all'inizio del 2009, un movimento "sospetto".
Da una più attenta osservazione è emerso un florido traffico di sostanze stupefacenti messo in piedi da una coppia di coniugi, tunisino lui, italiana lei rispettivamente di 40 e 38 anni. I due furono arrestati lo scorso aprile. Insieme a loro finì in carcere un altro italiano che, oltre a rifornirsi di droga dai due per il suo personale consumo, non disdegnava di spacciare a sua volta.
L'indagine, però, non si concluse. Anzi, delle prove fino a quel momento raccolte, i carabinieri di Montepulciano avevano sufficienti indizi per seguire altre piste che portavano dritte ai personaggi dai quali la coppia torritese si riforniva.
Il collegamento più importante, la "testa di ponte", era un altro tunisino, che si faceva passare per parente, il quale, grazie ai suoi contatti su Perugia, era riuscito a fare entrare nel giro il suo amico e la moglie italiana.
Da questo personaggio, i carabinieri di Montepulciano, supportati anche dai militari della Polizia giudiziaria del tribunale di Perugia, sono arrivati a "Dali", soprannome del tunisino a capo di una rete di spaccio piuttosto imponente a Perugia. Quest'ultimo, ex pugile, si faceva aiutare dalla sua convivente, una polacca di professione badante. La donna prendeva le telefonate e dava gli appuntamenti agli spacciatori che necessitavano di rifornimento.
Oltre a questo vero e proprio "capo", i coniugi torritesi si rifornivano anche, occasionalmente, da spacciatori minori, cosiddetti "cani sciolti" che sono stati tutti individuati e presi.
Ecco, dunque, gli arrestati: "Dali", il presunto parente della coppia già in carcere e quattro spacciatori "minori" che rifornivano Perugia e i comuni limitrofri.
Due le persone denunciate: la convivente polacca di "Dali" ed un'altra persona.
E' sempre in carcere l'uomo residente a Torrita arrestato nell'aprile scorso. La moglie è agli arresti domiciliari: un provvedimento previsto per donne che hanno bambini piccoli.
"Tutte le persone arrestate – ha specificato il capitano Falcone, comandante della Compagnia di Montepulciano – risultano regolari sul territorio nazionale. Tutte hanno precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti ed hanno passato qualche anno in carcere. Per qualcuno di loro si prevede possano essere presi anche provvedimenti amministrativi oltre che penali".