L’uomo, K.A., queste le sue iniziali, un albanese di 45 anni, è stato infatti arrestato dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Poggibonsi, comandati dal Vice Questore Aggiunto Antonello Lai, che lo hanno rintracciato in via Senese, nei pressi di un bar, in seguito alla chiamata effettuata dalla vittima al 113, dopo che la stessa aveva subito l’ennesima molestia.
La donna, cittadina albanese, si era recata proprio il giorno precedente (9 giugno), al Commissariato per denunciare l’ex. In quella circostanza, aveva raccontato ai poliziotti di essere arrivata in Italia insieme alle sue due figlie, entrambe ancora minorenni, da circa 14 anni per ricongiungersi al marito e che, fin dal primo giorno di permanenza nel nostro paese, lui aveva iniziato a maltrattarla, picchiandola ed offendendola, tanto da indurla a chiedere il divorzio, cosa che aveva fatto in seguito all’arresto dell’uomo per spaccio di stupefacenti. L’atto di divorzio era stato infatti pronunciato, formalmente con sentenza, nell’agosto del 2007.
Da quel momento la condotta violenta dell’ex marito era peggiorata anche perché, sempre a dire della vittima, lui era solito ubriacarsi e trovandosi spesso in tale condizione di alterazione era diventato ancora più aggressivo.
L’uomo, che in passato era stato titolare di regolare permesso di soggiorno, scadutogli nel 2007 e mai rinnovato, dopo il divorzio si era allontanato dall’Italia fino a circa 4 mesi fa, quando, clandestinamente, vi aveva fatto ritorno. Allora aveva ricominciato a perseguitare la ex, a qualsiasi ora del giorno e della notte, minacciandola di morte ed intimando a lei e alle due figlie di non frequentare nessuno e di non uscire di casa.
Le minacce non erano le sole azioni "moleste": l'uomo spesso seguiva l'ex moglie, facendosi trovare anche all’uscita del luogo di lavoro, tanto da costringerla prima di uscire di casa ad accertarsi, guardando dalla finestra, che non fosse lì fuori ad aspettarla.
L’ennesimo atto persecutorio, l'albanese l’ha messo in atto ieri (10 giugno), quando la donna se lo è ritrovato dentro ad un bar, dove si era recata a prendere un caffè in attesa di raggiungere la figlia. Lui, dopo aver giocato al videopoker, l’ha avvicinata, all’esterno del locale, l’ha seguita per un tratto di strada e poi le ha impedito di allontanarsi, afferrandola per un braccio, offendendola ed accusandola di aver intrattenuto numerose relazioni con altri uomini, compreso l’attuale compagno, intimandole poi di non far frequentare l’“amante” alle figlie.
La donna impaurita ha chiamato subito la Polizia, che nel frattempo, a seguito della denuncia sporta il giorno precedente dalla stessa, aveva inoltrato all’Autorità Giudiziaria una richiesta affinché venisse valutata l’adozione di un’idonea misura cautelare nei suoi confronti. Il comportamento aggressivo dell’uomo, peraltro con precedenti penali per rissa, e resistenza a pubblico ufficiale, oltre che per reati in materia di stupefacenti, ha fatto in modo di anticipare la fine delle persecuzioni e delle molestie nei confronti della ex moglie. I poliziotti lo hanno infatti sorpreso, in flagranza di reato, e lo hanno tratto in arresto per atti persecutori.
In seguito all’arresto è stato associato alla Casa Circondariale di Siena, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.