POGGIBONSI. nel pomeriggio del 13 novembre scorso da un'abitazione di Montegrossi a Gaiole in Chianti sono sparite alcune armi. La scoperta è stata fatta dal padrone di casa, un impiegato con l’hobby delle armi, che rientrando ha notato che la porta del garage di casa non era chiusa come di consueto. Allarmato, l'uomo ha controllato subito l'armadio metallico dove custodiva le sue armi, accorgendosi che era stato forzato ed aperto. Mancavano quattro pistole automatiche di fabbricazione italiana ed un revolver Cal. 357 Magnum, tutte legalmente detenute.
L'impiegato si è recato subiito dai Carabinieri di Gaiole per denunciare il furto ad opera di ignoti. Subito i Carabinieri di Gaiole in Chianti, con l’apporto dei colleghi della Compagnia di Poggibonsi, hanno attivato le indagini compiendo anche un accurato sopralluogo con l’utilizzo delle moderne tecniche investigative. Gli inquirenti della val d’Elsa hanno controllato il mondo della criminalità valdelsana e della vicina provincia di Arezzo, senza scoprire nulla di particolare. Così le indagini si sono ristrette al Chianti, anche perché agli investigatori il furto pareva compiuto su commissione.
I primi ad essere controllati sono state alcune persone che frequentavano la casa dell'impiegato ed operai che avevano fatto lavori di edilizia. G.A., un operaio 40 enne, originario del Sud, ma integrato nella piccola comunità chiantigiana, già noto alle cronache, è stato pedinato con successo dai Carabinieri. Tanto che ieri (16 novembre) nella tarda serata i militi dell'Arma hanno effettuato alcune perquisizioni nell'area chiantigiana: nella casa di G. A. è stato rinvenuto un bossolo. L'uomo messo alle strette e dopo una notte di interrogatorio, ha ammesso di essere l'autore del furto. Le armi però non sono ancora state ritrovate ed i Carabinieri di Poggibonsi stanno lavorando per reperirle al più presto. La gravità del furto, infatti, ha messo in allarme gli investigatori, anche perché la provincia, di recente, è stata interessata a gravi reati commessi con l’utilizzo di armi da fuoco (come, ad esempio, l'assalto al furgone portavalori di Pian dell’Olmino).
L'impiegato si è recato subiito dai Carabinieri di Gaiole per denunciare il furto ad opera di ignoti. Subito i Carabinieri di Gaiole in Chianti, con l’apporto dei colleghi della Compagnia di Poggibonsi, hanno attivato le indagini compiendo anche un accurato sopralluogo con l’utilizzo delle moderne tecniche investigative. Gli inquirenti della val d’Elsa hanno controllato il mondo della criminalità valdelsana e della vicina provincia di Arezzo, senza scoprire nulla di particolare. Così le indagini si sono ristrette al Chianti, anche perché agli investigatori il furto pareva compiuto su commissione.
I primi ad essere controllati sono state alcune persone che frequentavano la casa dell'impiegato ed operai che avevano fatto lavori di edilizia. G.A., un operaio 40 enne, originario del Sud, ma integrato nella piccola comunità chiantigiana, già noto alle cronache, è stato pedinato con successo dai Carabinieri. Tanto che ieri (16 novembre) nella tarda serata i militi dell'Arma hanno effettuato alcune perquisizioni nell'area chiantigiana: nella casa di G. A. è stato rinvenuto un bossolo. L'uomo messo alle strette e dopo una notte di interrogatorio, ha ammesso di essere l'autore del furto. Le armi però non sono ancora state ritrovate ed i Carabinieri di Poggibonsi stanno lavorando per reperirle al più presto. La gravità del furto, infatti, ha messo in allarme gli investigatori, anche perché la provincia, di recente, è stata interessata a gravi reati commessi con l’utilizzo di armi da fuoco (come, ad esempio, l'assalto al furgone portavalori di Pian dell’Olmino).