Camozzi: "Il Comune non è in grado di fornire un preciso piano occupazionale, contestato, pare, dai sindacati e dalla RSU"
SOVICILLE. Dal prossimo settembre alla mensa comunale di Rosia mancheranno due addette: una sarà collocata in pensione ed un’altra ha chiesto il trasferimento in un vicino comune.
Per sostituire queste due lavoratrici potrebbe essere incrementato l’orario di lavoro a tutti i dipendenti part time dell’ente che ne hanno fatto richiesta, così da consentire la certa e regolare apertura delle scuole.
Ma l’amministrazione comunale non intenderebbe accogliere questa trasparente ed efficace proposta, volta alla valorizzazione del personale interno. Anzi, si ha l’impressione che non abbia una precisa idea su come garantire il personale necessario al corretto funzionamento del servizio mensa.
Ciò, forse, perchè l’amministrazione ha intenzione di assumere a tempo indeternimato o destinare ad altro dipendenti attualmente incardinati nell’Ente, nella prospettiva di separare gli Affari Generali e Segreteria dalla Ragioneria, con il rischio di esaurire la capacità assunzionale del Comune.
A nostro giudizio ciò non deve avvenire a scapito di servizi essenziali come quelli atti a garantire la regolare e serena apertura dell’anno scolastico.
Di fatto il Comune non è ancora in grado di fornire un preciso piano occupazionale, contestato, a quanto ci risulta, dalle Organizzazioni Sindacali e dalla RSU, con le quali è convocata una nuova riunione per il 7 settembre a ridosso dell’apertura delle scuole. Già l’anno scorso fu trovata una soluzione in extremis. Ora abbiamo l’amara sensazione che si stia smantellando l’attuale struttura amministrativa senza curarsi delle conseguenze.
Alfredo Camozzi
Sinistra per Sovicille