Il documento è stato presentato da Alfredo Camozzi, consigliere di Sinistra per Sovicille
SOVICILLE. “Stop Glifosato”: questo il titolo della mozione presentata ieri (16 agosto) da Alfredo Camozzi, consigliere di Sinistra per Sovicille, al Consiglio Comunale.
Un documento che si pone a salvaguardia del territorio di Sovicille dall’uso dei diserbanti chimici potenzialmente cancerogeni per l’uomo, che alterano gli ecosistemi e riducono drasticamente la biodiversità.
Di seguito il testo della mozione:
“Il Consiglio Comunale di Sovicille premesso che:
– Il glyphosate è l’erbicida più diffuso al mondo. E’ utilizzato per uccidere le piante infestanti e indesiderate e agisce in modo non selettivo cioè elimina tutta la vegetazione sulla quale viene impiegato.
E’ stato brevettato dalla Monsanto nel 1974 (USPTO,1974), multinazionale nordamericana specializzata in biotecnologie agrarie nonché leader mondiale nella produzione di sementi OGM. Essendo scaduto nel 2000 il brevetto è ora presente nel mondo in 750 formulati con costi molto bassi.
– Numerosi sono gli studi che da decenni segnalano un’importante tossicità del glyphosate non solo sulle cellule dei vegetali, ma anche per le cellule dei mammiferi. Una ricerca di Mesnage et al (2015) pubblicata nella rivista scientifica Food and Chemical Toxicology ha rivelato che le formulazioni commerciali contenenti glyphosate possono essere anche 1.000 volte più tossiche del solo principio attivo, evidenziando effetti sinergici tra i componenti.
Il 20 marzo 2015 la IARC (International Agency for Research on Cancer), agenzia dell’OMS e massima autorità per la ricerca sul cancro, ha reso pubblico un documento in cui dichiara il glyphosate “cancerogeno per gli animali” e “potenziale cancerogeno per l’uomo”. Il documento dà per certo che il pesticida è cancerogeno per gli animali e quindi lo classifica fortemente rischioso anche per l’uomo. Una ricerca durata tre anni, coordinata da 17 esperti in 11 Paesi, le cui conclusioni sono state pubblicate nel marzo 2015 su ‘The Lancet Oncology’ rivela una forte correlazione epidemiologica tra l’esposizione al glyphosate e il linfoma non-Hodgkin . Studi separati condotti in Svezia hanno collegato l’esposizione al glyphosate alla leucemia e al linfoma non-Hodgkin (questi tipi di tumori erano molto rari, tuttavia il linfoma non-Hodgkin è oggi il tumore in più rapida crescita nel mondo occidentale, mentre negli Stati Uniti d’America negli ultimi quarant’anni la sua incidenza è aumentata del 73 per cento);
Ciò si aggiunge ai già noti aumenti della frequenza di leucemie infantili e malattie neurodegenerative, morbo di Parkinson in testa.
Sin dagli ‘80 il glyphosate è classificato anche come interferente endocrino; negli ultimi anni è via via emersa una serie di gravi pericoli, non ultima una ‘forte correlazione con l’insorgenza della celiachia’ (studi del MIT, 2013-2014)
visto che
– è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 35 del 12/02/2014 il Decreto 22 gennaio 2014 di adozione del Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), ai sensi dell’articolo 6 del Decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 recante la “Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi“;
– al comma 1 dell’art. 6 della Legge R.T. n. 36/1999 (aggiornata e integrata dalla L. R.T. n. 41/2006), che disciplina l’impiego dei diserbanti e geodisinfestanti nei settori e per scopi non agricoli (e procedure per il loro impiego in agricoltura), si specifica che “per scopi non agricoli è consentito il solo impiego di prodotti non appartenenti alle classi molto tossici, tossici e nocivi di cui al decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65 (Attuazione delle direttive CEE 1999/45/CE e della direttiva 2001/60/CE relative alla classificazione, all’imballaggio e all’etichettatura dei preparati pericolosi) e che non rientrino fra le sostanze di cui all’allegato 2 della presente legge”;
– l’allegato 2 della stessa legge regionale n. 36/99, al punto 5, prevede che non possano essere utilizzati i prodotti fitosanitari classificati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) come sostanze cancerogene nel gruppo 1, 2 (2A, 2B);
– in data 20 marzo 2015 lo IARC, dopo aver valutato la cancerogenicità di cinque pesticidi organofosfati, classifica l’erbicida glyphosate nel gruppo 2B come probabile cancerogeno per l’uomo;
– il glyphosate risulta uno dei fitofarmaci più venduti al mondo (se non il più venduto in assoluto) e che in Toscana il suo consumo (circa 100 tonnellate annue) è secondo solo allo zolfo.
Considerato che
- il nostro territorio comprende l’importantissima Falda del Luco che approvvigiona con la sua acqua il comune di Siena, Sovicille e Monteriggioni, e che corre l’obbligo da parte nostra di consegnare la riserva idrica intatta alle future generazioni.
- il Consiglio Regionale della Toscana nel marzo del 2017 ha approvato all’unanimità la mozione “Principio di precauzione e glifosato” presentata da Sì Toscana a Sinistra, la quale mozione impegna la Giunta regionale a rimuovere il glyphosate da tutti i disciplinari di produzione e ad escludere immediatamente dai premi del Programma di Sviluppo Rurale le aziende che ne facciano uso; a sostenere sul territorio approcci agro-ecologici per migliorare la fertilità dei suoli, diversificare le produzioni, aumentare la capacità di sequestro di carbonio, garantire raccolti adeguati e affrontare il controllo dei parassiti e delle erbe seguendo e monitorando le dinamiche naturali. La mozione impegna anche la giunta regionale ad intervenire presso il Governo per l’applicazione del principio di precauzione a livello nazionale ed europeo, in nome della tutela della salute pubblica, vietando definitivamente e in maniera permanente la produzione, la commercializzazione e l’uso di tutti i prodotti fitosanitari che contengano il principio attivo “glyphosate”
– ci sono sempre più agricoltori che utilizzano il diserbo anche al di fuori delle aree coltivate, ma anche semplici cittadini che irrorano le fasce erbose nei pressi delle loro abitazioni con erbicidi per evitare lo sviluppo delle erbe infestanti;
– è ampiamente impiegato da Enti pubblici e privati per la pulizia delle strade, delle ferrovie ed è presente anche in prodotti da giardinaggio e per l’hobbistica.
– persone, piante e animali possono essere esposte in molti modi ai prodotti commerciali che contengono glyphosate, sia per esposizione diretta durante le applicazioni in agricoltura e nel giardino, che attraverso l’acqua, le bevande e gli alimenti di origine vegetale (pane, pasta, cereali, oli di semi e legumi nei quali viene spesso usato come disseccante prima del raccolto), la carne e i trasformati, in particolare laddove gli animali vengano nutriti con derivati da piante modificate geneticamente in modo da essere resistenti al glyphosate (in particolare soia, mais usati nell’alimentazione animale)
impegna il Sindaco e la Giunta
- a vietare, su tutto il territorio comunale, l’uso, per scopi agricoli e non, di erbicidi a base di glyphosate;
• a garantire che nei bandi di gara emanati dal comune per gli appalti pubblici riguardanti gli interventi di contenimento delle infestanti venga indicato come unica tipologia di intervento possibile quello meccanico;
• ad informare tutti i cittadini attraverso incontri e comunicazioni scritte sui rischi per l’ambiente e per la salute umana nell’utilizzo di questi prodotti diserbanti.
• ad emettere ordinanza urgente volta a vietare effettivamente l’impiego di prodotti a base di Glyphosate nel territorio di competenza di codesta amministrazione e di sollecitare Arpat e ASL affinchè si attivino per un monitoraggio costante ed approfondito dell’acqua.
Alfredo Camozzi
Sinistra per Sovicille