SOVICILLE. Il Movimento 5 Stelle di Sovicille ha presentato ieri in consiglio comunale una mozione per discutere la rimodulazione della tariffa del servizio idrico integrato che propone di considerare nel calcolo della tariffa agevolata il numero dei componenti del nucleo familiare anziché soltanto l’utenza.
La mozione è stata bocciata nonostante sia stata anche oggetto di approfondimento e confronto in commissione la scorsa settimana alla quale hanno partecipato il presidente del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo Gianfranco Morini da noi invitato e il presidente di Acquedotto del Fiora Roberto Renai invitato dal gruppo di maggioranza.
“In sostanza- afferma la consigliera Elena Boldrini – abbiamo riscontrato un atteggiamento di chiusura e di diffidenza verso la nostra proposta, sia da parte del gestore del servizio sia da parte del gruppo di maggioranza.
Eppure la mozione è stata proposta in collaborazione con il Comitato acqua pubblica, con l’Associazione nazionale famiglie numerose e con altre associazioni nazionali per la difesa del consumatori, anche a seguito della pubblicazione del Decreto Ministeriale del 18-11-2016 che stabilisce in 50 litri per abitante al giorno il quantitativo minimo di acqua vitale necessaria al soddisfacimento dei bisogni essenziali di ogni persona.
“Ci preme ricordare anche – ricorda ancora la consigliera Boldrini- che nel 2011 c’è stato un referendum sulla ripubblicizzazione dell’acqua dove la maggioranza degli italiani si e’ espressa a favore perché l’acqua non può essere considerata una merce dalla quale i gestori privati devono trarre profitti, ma l’acqua è un diritto fondamentale di tutti gli esseri umani. Premesso ciò,- continua la consigliera Boldrini – abbiamo pensato che questa mozione potesse permettere agli amministratori di fare un passo in avanti per far risparmiare tutte quelle famiglie numerose che vedono i metri cubi di acqua a tariffa agevolata finire in pochissimi giorni per poi dover pagare la restante acqua che serve a tutti i componenti del nucleo familiare a carissimo prezzo. E’ necessario anche ricordare che la Toscana èe’ stata la prima regione a privatizzare l’acqua e che la paghiamo molto più cara rispetto ad altre regioni d’italia!”
La motivazione principale della bocciatura è stata che mancava l’inserimento di un parametro Isee, quindi basato sul reddito, quando invece per noi non è affatto una questione di soldi, bensì quella di assegnare un diritto fondamentale, come quello dell’acqua appunto, da dover riconoscere ad ogni essere umano.
Dato che il gruppo di maggioranza si è detto comunque d’accordo con l’obiettivo ma non ha ritenuto valida la nostra proposta, ci aspettiamo adesso una loro proposta da poter discutere nel più breve tempo possibile, che vada nella direzione da noi proposta, cioé di un sistema di calcolo più equo e meno caro per tutti”.