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COLLE VAL D’ELSA. Dal candidato sindaco del M5S Monica Sottili riceviamo e pubblichiamo.
“Nei giorni scorsi è uscito un comunicato di Su Per Colle, una narrazione dell’operato di questi 5 anni che è una novella e non la realtà.
È vero che nel 2014 la situazione del cantiere della Fabbrichina vedeva le due società che hanno gestito l’operazione in liquidazione e i lavori erano fermi. Sul comunicato di SPC si legge anche che “…oggi i lavori sono ripresi e procedono rapidamente…”
Intanto preciso che scrivere questo è quantomeno non corretto in quanto sull’area non si sta certo procedendo con una ripresa dei lavori per i quali era destinata. L’area è stata venduta all’asta (!) ad un privato e tale società sta procedendo con lavori inerenti la propria attività ed il proprio investimento che è assolutamente privato (!) e a ciò finalizzato.
Voglio riportare l’attenzione anche su quanto da me dichiarato durante la mia presentazione ufficiale del 16 marzo scorso. Il M5S aveva, nel 2017, presentato la soluzione, percorribile e legittima, con la quale l’Amministrazione Comunale avrebbe potuto entrare in possesso dell’area e destinarla ad un progetto di pubblica utilità. Durante la discussione in Consiglio fu chiaramente esposta la strada da percorrere mettendo in atto i dovuti passaggi e cioè la dichiarazione di pubblica utilità dell’area (dato che l’interesse collettivo prevale, per legge, anche sulla massa dei creditori), l’esproprio con indennizzo basato sul credito vantato e la procedura del finanziamento europeo per le zone di degrado urbano, sulle quali intervenire con il sistema del “concorso di idee”. Ebbene, persino su questo ultimo punto, la maggioranza di Su Per Colle nella persona della capogruppo di SPC ed il Sindaco stesso, dimostrarono di non sapere neanche di cosa si stesse discutendo, questo in merito appunto al concorso di idee. Usando frasi come “stendiamo un velo pietoso sul bando di idee…”, …”non è certo una procedura corretta…”.
Vorrei precisare che il concorso di idee è previsto dal Codice degli appalti, DL 50/2016 art.156 e consigliato e assolutamente percorribile in quanto anche meno dispendioso per la scelta di un progetto pubblico rispetto ad altre procedure.
La mozione fu respinta e l’Amministrazione Comunale, che oggi avrebbe potuto disporre dell’area della Fabbrichina per soluzioni di pubblica utilità, ha preferito non intervenire, lasciando che il luogo andasse in mano ad una società che senza dubbio sta risanando la zona ma il fine è l’interesse privato mentre invece sussistevano tutte le possibilità e le risorse per poterla destinare ad un diverso e più giusto utilizzo. È un bene che la questione del “buco fangoso” della Fabbrichina sia in via di risoluzione, ma l’Amministrazione Su Per Colle (Sindaco, vice, giunta e consiglieri) non si attribuisca dunque meriti che non ha visto che le curatele fallimentari e relative aste con il Comune c’entrano poco.”