FIRENZE. Dieci associazioni sportive "no-profit" del settore del ciclismo dilettantistico sono risultate coinvolte in una serie di attività illegali. Lo hanno accertato gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze che, grazie ad approfondite indagini della Tenenza di Castelfiorentino, sono riusciti a disarticolare un complesso meccanismo di evasione fiscale che ha sfruttato le agevolazioni che il sistema legislativo riconosce alle associazioni sportive dilettantistiche, utilizzando le sponsorizzazioni pubblicitarie.
Tra di esse vi sono 3 società impegnate nello "studio di promozioni pubblicitaria", operative nella zona della Valdelsa ed una in Ungheria; 4 società che operano in diversi settori: commercio all'ingrosso di articoli sportivi; fabbricazione di insegne elettriche e segnalatori elettrici; strutture alberghiere e ristorazione; costruzione di apparecchiature elettroniche di Poggibonsi, Cecina e Castelfiorentino.
L'evasione fiscale accertata, mediante l'emissione e registrazione di fatture false, è risultata superiore 6milioni di euro di imposte dirette ed oltre 2 milioni e 200mila di IVA.
Il meccanismo era stato organizzato, a partire negli anni 2000/01, da tre italiani residenti in Valdelsa che costituivano e gestivano delle associazioni/imprese dilettantistiche di ciclismo (solo per sporadici casi è stata rilevata la partecipazione a gare regionali), intestandole a cosiddette "teste di legno", tra cui gli anziani genitori, che hanno operato in completa illegalità e totalmente in "nero", risultando sconosciute al Fisco ed al CONI. Le associazioni ciclistiche avevano come unico scopo quello di operare come "cartiere", cioé emettere fatture false per sponsorizzazioni fittizie, nei confronti di società che in questo modo riuscivano ad abbattere notevolmente i loro ricavi.
L'attività di ispezione delle Fiamme Gialle è iniziata con una verifica fiscale ad una società operante nel settore del commercio di autoveicoli in Valdelsa, da cui sono emerse fatture passive concernenti la sponsorizzazione di associazioni sportive dilettantistiche.
Tra di esse vi sono 3 società impegnate nello "studio di promozioni pubblicitaria", operative nella zona della Valdelsa ed una in Ungheria; 4 società che operano in diversi settori: commercio all'ingrosso di articoli sportivi; fabbricazione di insegne elettriche e segnalatori elettrici; strutture alberghiere e ristorazione; costruzione di apparecchiature elettroniche di Poggibonsi, Cecina e Castelfiorentino.
L'evasione fiscale accertata, mediante l'emissione e registrazione di fatture false, è risultata superiore 6milioni di euro di imposte dirette ed oltre 2 milioni e 200mila di IVA.
Il meccanismo era stato organizzato, a partire negli anni 2000/01, da tre italiani residenti in Valdelsa che costituivano e gestivano delle associazioni/imprese dilettantistiche di ciclismo (solo per sporadici casi è stata rilevata la partecipazione a gare regionali), intestandole a cosiddette "teste di legno", tra cui gli anziani genitori, che hanno operato in completa illegalità e totalmente in "nero", risultando sconosciute al Fisco ed al CONI. Le associazioni ciclistiche avevano come unico scopo quello di operare come "cartiere", cioé emettere fatture false per sponsorizzazioni fittizie, nei confronti di società che in questo modo riuscivano ad abbattere notevolmente i loro ricavi.
L'attività di ispezione delle Fiamme Gialle è iniziata con una verifica fiscale ad una società operante nel settore del commercio di autoveicoli in Valdelsa, da cui sono emerse fatture passive concernenti la sponsorizzazione di associazioni sportive dilettantistiche.