Bussagli: "La ricerca archeologica e il saperla raccontare da noi sono un valore aggiunto"
POGGIBONSI. Riprendono gli scavi archeologici nel Parco della Fortezza Medicea di Poggio Imperiale a Poggibonsi. Da lunedì 3 luglio parte, dopo uno stop di 7 anni, l’operazione di indagine, un progetto del Comune di Poggibonsi e dell’Università di Siena, con la direzione scientifica del prof. Marco Valenti (insegnamento di Archeologia Medievale).
“La ricerca archeologica e il saperla raccontare da noi sono un valore aggiunto – dice il Sindaco David Bussagli – Riprendiamo questo percorso consapevoli che quest’area è un patrimonio storico, archeologico e ambientale di rilievo nazionale che vogliamo continuare a conoscere e valorizzare. Gli scavi produrranno nuove informazioni e nuovi contenuti sulla storia di Poggibonsi e per la ulteriore valorizzazione del Parco, sempre più frequentato”.
All’interno del Parco della Fortezza, mai conclusa e voluta da Lorenzo il Magnifico per il rafforzamento delle difese territoriali del dominio fiorentino incaricando Giuliano da Sangallo, si trovano circa 12 ettari di resti archeologici. Tra il 1993 e il 2009 una parte di queste superfici sono state oggetto di scavo da parte dell’Università degli Studi di Siena, sotto la direzione scientifica dei professori Riccardo Francovich e Marco Valenti. Lo scavo, oltre 2 ettari indagati, ha segnato momenti importanti della ricerca archeologica medievistica a livello internazionale. Ha trattato in modo sistematico per la prima volta in Italia l’alto medio evo rurale, mostrando la storia della collina fatta di una lunghissima sequenza archeologica. Si tratta, infatti, di oltre otto secoli, con la successione di una serie di realtà insediative a partire dalla metà del V secolo, mutate ed evolute nel tempo sino ad arrivare alla “quasi città” di Poggio Bonizio” (1155-1270) ed alla breve ricostruzione nel 1313 ad opera dell’imperatore Arrigo VII. Di estremo rilievo ed interesse, nonché ormai ben noto a livello scientifico europeo, è il villaggio di IX-X secolo, che gli archeologi stanno anche ricostruendo con il progetto Archeodromo, primo Open Air Museum italiano sull’alto medio evo. Per quanto riguarda Poggio Bonizio (l’antica Poggibonsi), gli scavi hanno mostrato l’esistenza di un vero e proprio impianto urbano esteso per più di 7 ettari, molto probabilmente delimitato da un fossato. Le difese erano inoltre costituite da una possente cinta dallo spessore di 1,40 metri che circoscriveva la parte alta della collina e attraversava longitudinalmente il versante sud ovest. Era caratterizzato da una regolare trama di case a schiera disposte lungo un asse viario principale, da identificarsi come un diverticolo della via Francigena.
“Proprio l’area di Poggio Bonizio sarà interessata dagli scavi, che si terranno grazie anche alla disponibilità della proprietà, che ringraziamo – dice l’assessore alla Cultura Nicola Berti – Dopo sette anni l’azione di indagine riprende, come elemento portante di quella progettualità complessiva che riguarda l’Archeodromo, la Fortezza e tutta la collina di Poggio Imperiale”.
Sui risultati degli scavi sono stati prodotti numerosi contributi bibliografici (articoli e monografie), tra i quali si vedano soprattutto M. Valenti (a cura di), Poggio Imperiale a Poggibonsi: dal villaggio di capanne al castello di pietra. I. Diagnostica archeologica e campagne di scavo 1991-1994, Firenze, All’Insegna del Giglio 1996; R. Francovich, M. Valenti (a cura di), Poggio Imperiale a Poggibonsi. Il territorio lo scavo il parco, Milano, Silvana Editoriale 2007.
La politica di conoscenza e valorizzazione della collina portata avanti dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena, è alla base della ripresa delle indagini sistematiche sul sito con l’obiettivo di perfezionare le ipotesi sulla diacronia insediativa e scoprire nuove parti dei diversi insediamenti succedutisi nel tempo.
Lo scavo archeologico potrà essere seguito quotidianamente dalla pagina Facebook: Poggio Imperiale a Poggibonsi – Scavo Archeologico.