Uno studio presentato dall’Associazione Albergatori Chianciano Terme rivela le criticità della destinazione termale
CHIANCIANO TERME. L’Associazione Albergatori Chianciano Terme ha reso noto uno studio dal titolo ‘Destinazione Chianciano Terme’, realizzato dalla società Incipit Consulting e finalizzato all’analisi dei flussi turistici di Chianciano Terme. Lo studio è stato effettuato sulla base dei dati dell’osservatorio turistico territoriale, prendendo in esame i flussi turistici degli anni 2007-2017.
L’analisi effettuata è stata confrontata con altre principali destinazioni termali italiane ovvero Montecatini Terme, Salsomaggiore e Abano Terme. Lo studio mette in luce alcuni importanti elementi sul decennio preso in esame, tra cui evidenziamo le presenze medie calate complessivamente del 40%, la difficoltà di penetrazione del mercato internazionale rispetto al resto della provincia di Siena e la forte riduzione della permanenza media; i dati di Chianciano Terme presentano infatti una marcata stagionalità con gli italiani concentrati nel periodo estivo e gli stranieri nel periodo primaverile e autunnale. La criticità maggiore è data dal tasso di occupazione lordo mensile delle attività ricettive, che nel 2017 risulta inferiore di oltre un terzo rispetto alla media nazionale.
“Lo studio effettuato mette in luce tutte le criticità che sta vivendo Chianciano Terme come destinazione turistica – afferma il presidente Daniele Barbetti – L’analisi comparativa con le altre città termali ci può tuttavia dare importanti indicazioni sulle migliori strategie da adottare per il rilancio della destinazione termale. L’indicatore di intensità turistica mette in luce infatti l’importanza delle imprese alberghiere nella nostra città che hanno un impatto sociale ed economico maggiore rispetto alle altre destinazioni termali. Risulta quindi evidente che non ci può essere ripresa per Chianciano Terme senza ripresa alberghiera”.
L’analisi rivela altri interessanti dati, tra cui il calo complessivo nel decennio del 7,5% degli arrivi e del 40% delle presenze di Chianciano Terme (che fa registrare il risultato peggiore fra le quattro città), classifica in cui invece primeggia Abano Terme che registra un aumento del 48% negli arrivi e del 9% nelle presenze complessive. Situazione degna di nota anche quella relativa all’internazionalizzazione, in cui Chianciano Terme presenta una percentuale del 39% (dato inferiore a quello italiano di circa dieci punti), mentre Montecatini Terme fa registrare un significativo 70%, che testimonia come il riposizionamento della città abbia avuto un effetto concreto. L’Associazione Albergatori ha messo a disposizione dell’Amministrazione comunale e di tutti gli enti preposti alle strategia di sviluppo turistico i risultati di tale studio.