Il Comune di Sinalunga ha depositato una denuncia contro ignoti per il danneggiamento della targhetta della panchina arcobaleno di Bettolle. Individuati i responsabili
SINALUNGA. Nelle scorse settimane, Sinalunga è salita ad onor di cronaca per le spiacevoli vicende legate al danneggiamento della targhetta della panchina arcobaleno di Bettolle e per alcune scritte apparse sul muro del sottopassaggio ferroviario in via Trento e in via Vasari a Pieve di Sinalunga. Tali scritte e tali simboli sono chiaramente riconducibili a movimenti studenteschi di estrema destra, che hanno attaccato pesantemente il discusso ddl Zan.
“Due gesti lesivi ai diritti civili e di convivenza che incitano alla discriminazione e che l’amministrazione comunale ha fin da subito condannato. Capendo che i due gesti non erano collegati, ma bensì azioni disgiunte che per puro caso si sono consumate nelle stesse circostanze temporali – spiega il sindaco Zacchei – ho ritenuto trarre le necessarie conseguenze di azione solo dopo un’attenta analisi fatta insieme alle forze dell’ordine. Ho depositato, presso il Comando dei Carabinieri della caserma di Bettolle, una denuncia contro ignoti per il danneggiamento della targa apposta nella panchina arcobaleno posizionata nel Viale delle Rimembranze di Bettolle. La panchina rappresenta un simbolo contro l’omofobia e le discriminazioni di carattere sessuale, temi che ci vedono impegnati in prima linea insieme al centro Pari Opportunità, nel costruire percorsi culturali che mirino ad eliminare ogni forma di discriminazione tra gli individui”.
Per quanto riguarda le scritte, il sindaco Zacchei afferma: “L’attenta visione dei video delle telecamere di sorveglianza, poste in prossimità di via Vasari e del sottopassaggio ferroviario, ha permesso di individuare e rintracciare gli autori delle scritte contro il ddl Zan. Tutti loro sono stati convocati a deporre presso il comando di Polizia Municipale per costruire una prima istruttoria dell’accaduto. Il lavoro di istruttoria, insieme a una mia denuncia è stato consegnato alla Procura della Repubblica. Confidiamo che la giustizia contribuisca a reprimere ed emarginare comportamenti come questi, che sono attacchi diretti alla democrazia e ai principi della Costituzione Repubblicana”.