di Leonardo Mattioli
SARTEANO. il "buratto", ovvero l'effigie in legno del saracino che e' al centro della Giostra di Sarteano tra le cinque contrade, e' stato restaurato. Ed e' pronto per la sfida di domenica 15 agosto. Infatti era stato danneggiato nell'ultima giostra "straordinaria" svoltasi in notturna sabato 17 luglio quando il cavallo della Contrada di San Bartolomeo, colpendo il "buratto" con il corpo, aveva provocato il distacco dello scudo del saracino. Scudo sopra il quale viene posto un cerchietto in plastica del diametro di pochi centimetri che i giostratori devono infilare con la lancia arrivando al galoppo, pena la squalifica.
Ebbene questo scudo era stato danneggiato dal cavallo di San Bartolomeo quasi staccandolo dal "buratto" tanto che la sfida del 17 luglio si concluse solo dopo averlo riparato alla meglio . Poi il comitato della Giostra ha deciso di farlo restaurare proprio dall'artista che lo costrui' nel 1985, Paolo Buoni ( foto), conosciuto dai sarteanesi con il soprannome di "la foca".
"Mi hanno chiamato cosi' fin da piccolo – ci racconta – perche' ero pigro e lento proprio come una foca e quando qualcuno mi apostrofo' dicendomi che ero "imbranato come un foca" quel soprannome mi piacque tanto che lo adottai". Paolo Buoni ha appena finito di dare le ultime pennellate al "buratto" e ricorda quando il Comitato della Giostra glielo commissiono' nel 1985 "perche' quello "storico" era di proprieta' della famiglia Mannelli. Faceva parte di una collezione privata e quindi per poterlo utilizzare ogni anno c'erano problemi. Ecco perche' me ne ordinarono uno nuovo. Ci misi un anno a farlo, un intero inverno – rammenta "la foca" – . E' tutto in ciliegio scolpito a mano con le decorazioni , dorature e intarsi realizzati secondo le tecniche del 1300-1400. Mi documentai parecchio allora anche perche' mi sono diplomato alle Belle Arti ed ero fresco di studi. Ricordo che mi pagarono per quel lavoro poco piu' di un milione delle vecchie lire. Ho ancora una documentazione in cui si dice che come artista ho tutti i diritti dell'opera e quindi anche quelli di restaurarla ma cosi' non e' stato perche' lavorandoci sopra ora mi sono accorto che qualcun altro ci ha messo le mani e anche malamente. Per esempio l'intarsio in ebano nero a mezza luna era saltato e qualcuno anziche' rimetterlo ci ha dipinto sopra con il colore nero. Io l' ho rimesso come era all'origine. E poi ho trovato anche dei chiodi. Insomma a suo tempo e' stato fatto un brutto restauro". Paolo Buoni opera nel suo piccolo atelier posto proprio sulla piazza principale del borgo dove ha allestito anche una sua mostra di quadri e di sculture ( significativa quella sulla "fine del comunismo") e non si capacita del perche' come diplomato alle Belle Arti nessuno dell'amministrazione di Sarteano l'abbia mai chiamato per i restauri: " eppure ho lavorato a Radicofani, a Cetona, a Foiano della Chiana in una Chiesa del 1600. A Sarteano – conclude sconsolato – non mi hanno mai proposto restauri. Chissa' perche! ".