SARTEANO. Il Comune vuole ottenere la Bandiera arancione. “Iscrivere il nostro territorio – afferma l’assessore Rocco Polimene – in un club esclusivo, con 160 comuni in tutta Italia, ottenendo forti ritorni pubblicitari e di immagine è una priorità. Ma lo è ancora di più, secondo noi, adottare un modello di analisi territoriale assolutamente scrupoloso, fornito da una società leader nel settore turistico qual è il Touring Club Italiano. Attraverso questo strumento si ha la possibilità di focalizzare e qualificare la nostra offerta turistica secondo standard riconosciuti a livello internazionale, che trovano concretezza nei 250 punti di attenzione previsti dal Tci per attribuire il riconoscimento. In poche parole, aderire al progetto significa andare incontro alle attese dei turisti, e soprattutto alla qualità della vita dei residenti”.
L’obiettivo è ambizioso e, per essere raggiunto, ha bisogno di migliorare l’offerta turistica, di attivare sinergie tra pubblico e privato. “Il nostro lavoro quotidiano – aggiunge l’assessore Polimene – ci ha già permesso di raggiungere significativi traguardi: pavimentazione e illuminazione del centro storico, rifacimento giardini pubblici, ampliamento del museo, cartellonistica turistica, valorizzazione del castello, attivazione servizio di visite guidate nel centro storico, servizio di guide naturalistiche e ambientali, bando per contributi relativi al recupero di immobili nel centro storico”. Tutto risponde ad una precisa logica, tesa a far parte di una élite a livello turistico. Naturalmente, c'è altro da fare: tra gli aspetti fondamentali per rientrare nei parametri della Bandiera Arancione c’è l'istituzione di una zona a traffico limitato nel centro storico del capoluogo. Questo provvedimento, secondo gli amministratori, se ben compreso dovrebbe facilmente catalizzare il consenso di tutti. La finalità, sulla scorta delle numerosissime esperienze presenti in Italia e all'estero, è quella di una maggiore e migliorare vivibilità del centro: quando è stata introdotta (a Siena a partire dal lontanissimo 1965) ha sempre prodotto effetti benefici, con l’apprezzamento di cittadini e commercianti. La piazza e le strade attigue dovrebbero con questo provvedimento riconquistare quella centralità, presente in altre in altre epoche, e oggi d'attualità in una certa cultura "slow". Altrimenti, come ha già dimostrato l’inutile tentativo del 2004, la Bandiera arancione potrebbe rimanere un miraggio. A questo punto, lo spirito che anima la giunta comunale è trasformare un apparente difficoltà in un punto di forza. “Ci sentiamo – sottolinea ancora l’assessore Polimene – di portare avanti altre iniziative che possano portare al recupero e alla valorizzazione del nostro centro storico. Certo accanto a questa sensibilità, occorre attivare parallelamente un'altra che è quella del ‘bello’. Sentiamoci anche qui tutti coinvolti ed impegnati nel riaffermare quella cultura toscana così favorevolmente percepita da costituire uno dei marchi di maggiore successo nel mondo”.
L’obiettivo è ambizioso e, per essere raggiunto, ha bisogno di migliorare l’offerta turistica, di attivare sinergie tra pubblico e privato. “Il nostro lavoro quotidiano – aggiunge l’assessore Polimene – ci ha già permesso di raggiungere significativi traguardi: pavimentazione e illuminazione del centro storico, rifacimento giardini pubblici, ampliamento del museo, cartellonistica turistica, valorizzazione del castello, attivazione servizio di visite guidate nel centro storico, servizio di guide naturalistiche e ambientali, bando per contributi relativi al recupero di immobili nel centro storico”. Tutto risponde ad una precisa logica, tesa a far parte di una élite a livello turistico. Naturalmente, c'è altro da fare: tra gli aspetti fondamentali per rientrare nei parametri della Bandiera Arancione c’è l'istituzione di una zona a traffico limitato nel centro storico del capoluogo. Questo provvedimento, secondo gli amministratori, se ben compreso dovrebbe facilmente catalizzare il consenso di tutti. La finalità, sulla scorta delle numerosissime esperienze presenti in Italia e all'estero, è quella di una maggiore e migliorare vivibilità del centro: quando è stata introdotta (a Siena a partire dal lontanissimo 1965) ha sempre prodotto effetti benefici, con l’apprezzamento di cittadini e commercianti. La piazza e le strade attigue dovrebbero con questo provvedimento riconquistare quella centralità, presente in altre in altre epoche, e oggi d'attualità in una certa cultura "slow". Altrimenti, come ha già dimostrato l’inutile tentativo del 2004, la Bandiera arancione potrebbe rimanere un miraggio. A questo punto, lo spirito che anima la giunta comunale è trasformare un apparente difficoltà in un punto di forza. “Ci sentiamo – sottolinea ancora l’assessore Polimene – di portare avanti altre iniziative che possano portare al recupero e alla valorizzazione del nostro centro storico. Certo accanto a questa sensibilità, occorre attivare parallelamente un'altra che è quella del ‘bello’. Sentiamoci anche qui tutti coinvolti ed impegnati nel riaffermare quella cultura toscana così favorevolmente percepita da costituire uno dei marchi di maggiore successo nel mondo”.