Il presidente spiega per quale motivo i lavoratori sono stati messi in cassa integrazione
PIANCASTAGNAIO. Da Stosa Cucine riceviamo e pubblichiamo.
“Ho creato Stosa Cucine partendo da zero, traendo forza da ciò in cui ho sempre creduto: passione, dedizione, senso di responsabilità, trasparenza e rispetto delle persone. Tutto questo per dare vita ad una realtà di valore per la mia famiglia e per il mio territorio, la Toscana, al quale sono profondamente legato”, afferma il Presidente Maurizio Sani.
Stosa Cucine, che oggi conta 240 dipendenti, negli anni si è sempre più strutturata fino a diventare un’azienda riconosciuta come uno dei top player del settore di riferimento.
Una costruzione che è stata possibile grazie all’impegno di Maurizio Sani, della moglie, dei 3 figli e di tutti i dipendenti, impiegati e operai, che hanno sposato pienamente la filosofia umana e imprenditoriale, contribuendo alla creazione di una vera e propria famiglia unita da un obiettivo comune: produrre valore.
In queste ultime settimane, così impattanti da un punto di vista sanitario, economico ed emotivo, l’approccio di tutta la squadra Stosa non è cambiato e, nell’evolversi della situazione, ogni attore del sistema aziendale ha dato il suo contributo per gestire al meglio ogni criticità sanitaria, sociale e finanziaria.
Stosa Cucine si è attenuta scrupolosamente a tutte le indicazioni fornite dai decreti governativi, adottando man mano le misure necessarie introdotte, in primis per tutelare la salute dei propri collaboratori e in secondo luogo per mantenere il più possibile saldo il suo asset economico e finanziario.
Stosa Cucine ha adempiuto alle disposizioni in merito al blocco delle linee produttive, pur avendo a portfolio ordini in grado di far procedere la produzione e, come accaduto per altre realtà del settore, ha dovuto attuare azioni alle quali non aveva mai dovuto far ricorso nel corso della propria storia ultracinquantennale, durante la quali gli utili dell’attività sono sempre stati reinvestiti nell’azienda e gli stipendi sempre pagati puntualmente.
Tutto questo al fine di superare un gravissimo momento di difficoltà che impatta su tutto il sistema economico nazionale e al fine di salvaguardare i posti di lavoro, senza alcun sacrificio dei propri dipendenti, in attesa di una auspicata prossima ripresa delle attività.
In quest’ottica, Stosa Cucine, aderendo alle indicazioni del D.P.C.M. dell’11 marzo 2020 ha garantito ai propri dipendenti il pieno ed integrale versamento della retribuzione di tutto il mese di marzo e della prima settimana di aprile 2020, comprensiva dei premi bonus contemplati annualmente, mediante fruizione delle ferie maturate, come previsto; ha implementato il lavoro agile per le mansioni impiegatizie, così che i dipendenti potessero continuare a svolgere le proprie attività di gestione da remoto e restando a casa; ha attivato la cassa integrazione, unicamente per i dipendenti che lavorano nei reparti che oggi non possono proseguire con le attività, ed al momento per il solo periodo compreso tra il 6 aprile 2020 e il 30 aprile 2020, salvo proroghe ed iniziative diverse assunte dal Governo.
Stosa Cucine, nell’attivare la Cassa Integrazione ha, inoltre, concretamente ed in completa autonomia riconosciuto una serie di prerogative ulteriori, a esclusivo vantaggio dei propri dipendenti interessati, con lo scopo di contribuire ad alleviare il disagio dovuto all’emergenza. Vengono infatti riconosciuti la maturazione di ferie, permessi e rateo di tredicesima anche nel periodo di Cigo e un emolumento “una tantum Covid 19” integrativo, relativo alla retribuzione del mese di aprile a tutti i dipendenti in Cigo a zero ore o ad orario ridotto, al fine di garantire loro il complesso di somme pari all’intero normale stipendio.
Ma le azioni a sostegno del Team Stosa non si fermano qui. La proprietà, preoccupata per le sue persone, ha voluto anche attivare una polizza assicurativa in caso di ricovero da contagio.
Nella grave emergenza sanitaria ed economica che ha colpito l’Italia e il mondo intero, i valori che da sempre sono insiti nel DNA di Stosa, hanno così trovato nuove forme di espressione, dando prova di come il loro contenuto non fosse solo rivolto al prodotto e al servizio offerti ai consumatori, ma avesse un risvolto molto più profondo, rivolto alle persone.
“Sono il presidente di un’azienda, ma sono anche un uomo, un marito e un padre e trovo sia da parte mia un atto dovuto dare un segnale concreto di vicinanza ai miei dipendenti, che mi hanno accompagnato con fiducia e impegno in tutti questi anni. Siamo ovviamente tesi per quello che sta accadendo al popolo e all’economia italiani, ma anche decisi ad affrontare l’emergenza mettendo al primo posto la salute, sicuri di un asset finanziario solido e costruito in anni di coscienzioso e duro lavoro e continuando a testimoniare con le nostre scelte l’autentica serietà che ci ha permesso di rendere Stosa Cucine l’azienda che è oggi”, conclude Sani.