CHIUSI. Ruzzini al Sottogrottone e corsa del maiale vinta al Granocchiaio. Ecco i primi importanti verdetti dei Ruzzi della conca edizione 2010, quella del trentennale. E domani arriva il piatto “forte” (e nobile) con la finale del torneo di palla al bracciale. Ai ruzzini si sono sfidati duecento ragazzini (tutti under 15) entusiasti, per un intero pomeriggio, tra corse con i sacchi, staffetta e tanti altri giochi popolari. Ogni gioco ha determinato punteggi vincitore finale: Sottogrottone ha distanziato tutti con 42 punti, secondo Mar Nero con 28. La corsa con il maiale ha chiuso invece gli eventi “sportivi” della giornata con i consueti colpi di scena, visto che per i fantini è quasi impossibile pensare ad una corsa in linea retta degli imprevedibili animali. Alla fine l’ha spuntata il Granocchiaio con il “fantino” Andrea Mancinelli, che ha superato con un testa a testa finale Piergiorgio Mencarelli delle Biffe. La serata è proseguita con una cena di beneficienza per lo Zambia, quindi con il concerto del gruppo fiorentino Train de vie. C’è stata anche la grande festa per il trentennale, con taglio della torta e fuochi d’artificio.
E oggi (5 settembre) è il gran giorno della finale del torneo di palla al bracciale. Si comincia alle alle 15.30 con una sfilata al’insegna dei primi anni Venti del secolo scorso, quando Chiusi cominciò ad ampliarsi e a crescere dal punto di vista non solo agricolo, ma anche industriale e artigianale intorno alla sua stazione. Ognuna delle cinque contrade (Biffe, Granocchiaio, Fornace, Mar Nero e Sottogrottone) presenterà tamburini, sbandieratori e figuranti in costume d’epoca. Alle 16.30 tutti allo stadio per la finale del torneo di palla al Bracciale, con una finalista già designata nelle fasi preliminari: il Granocchiaio. Il gioco prevede tre giocatori per contrada in campo, dotati di un bracciale in legno che copre la mano, con una superficie piatta per colpire la pallina. Le regole sono più o meno quelle del tennis, con partite che si svolgono allo stadio chiusino al meglio dei dodici punti e le finali al meglio dei sedici. Il caso vuole che la contrada plurivittoriosa del Granocchiaio sia quella che, quest’anno, organizza l’evento trentennale dei Ruzzi dela conca, grande cartellone di iniziative che comprende il torneo di palla al bracciale, secondo una tradizione che vede le contrade alternarsi in questo ruolo. Per concludere la serata e festeggiare insieme, cena e serata danzante con Lara e Stefano, estrazione del gioco “Ruzza e vinci” e premiazione del miglior giocatore del memorial Andra Betti. Sarà una giornata da ricordare, nel nome dei Ruzzi della conca.
E oggi (5 settembre) è il gran giorno della finale del torneo di palla al bracciale. Si comincia alle alle 15.30 con una sfilata al’insegna dei primi anni Venti del secolo scorso, quando Chiusi cominciò ad ampliarsi e a crescere dal punto di vista non solo agricolo, ma anche industriale e artigianale intorno alla sua stazione. Ognuna delle cinque contrade (Biffe, Granocchiaio, Fornace, Mar Nero e Sottogrottone) presenterà tamburini, sbandieratori e figuranti in costume d’epoca. Alle 16.30 tutti allo stadio per la finale del torneo di palla al Bracciale, con una finalista già designata nelle fasi preliminari: il Granocchiaio. Il gioco prevede tre giocatori per contrada in campo, dotati di un bracciale in legno che copre la mano, con una superficie piatta per colpire la pallina. Le regole sono più o meno quelle del tennis, con partite che si svolgono allo stadio chiusino al meglio dei dodici punti e le finali al meglio dei sedici. Il caso vuole che la contrada plurivittoriosa del Granocchiaio sia quella che, quest’anno, organizza l’evento trentennale dei Ruzzi dela conca, grande cartellone di iniziative che comprende il torneo di palla al bracciale, secondo una tradizione che vede le contrade alternarsi in questo ruolo. Per concludere la serata e festeggiare insieme, cena e serata danzante con Lara e Stefano, estrazione del gioco “Ruzza e vinci” e premiazione del miglior giocatore del memorial Andra Betti. Sarà una giornata da ricordare, nel nome dei Ruzzi della conca.
