COLLE VAL D'ELSA. La RSU della ex-Calp (ora RCR) e FILCEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILCEM-UIL, dopo i due incontri avuti ieri (22 giugno) in Provincia hanno emesso un comunicato in cui ribadiscono essere "indispensabile che la RCR garantisca una prospettiva organizzativa ed industriale, affinchè il polo produttivo di Colle di Val D’Elsa dia un futuro occupazionale a tutti i lavoratori e conseguentemente al territorio già colpito duramente da forti crisi".
"A nulla valgono ad oggi i tentativi da parte della società di addurre le responsabilità di un tal fallimento alla crisi economica del mercato mondiale e in particolare del settore – continua la nota sindacale -. Le responsabilità individuali di coloro che fino ad oggi hanno gestito l’Azienda sono evidenti e dimostrabili. Ed oggi, ancora una volta, si chiede di addossare gli effetti devastanti di questa gestione aziendale sulle spalle dei soliti noti… i 500 lavoratori, 220 dei quali perderanno il posto di lavoro sulla base del piano di salvataggio proposto dalla proprietà. Le stesse responsabilità individuali di coloro che hanno gestito l’azienda fino ad oggi devono assumere un peso forte nella trattativa che va aprendosi tra organizzazioni sindacali e proprietà".
"Ad oggi", dopo l’incontro avvenuto nella mattinata di ieri con la presenza della Regione Toscana, del presidente della Provincia di Siena e del sindaco di Colle e nel pomeriggio con l’azienda ed i funzionari dell’Ufficio tecnico della Provincia per discutere la richiesta fatta da parte dell’Azienda di procedura della CIGS, "non è emerso nulla di nuovo rispetto al solito ragionamento sui numeri da abbattere"…
La RSU e le organizzazioni sindacali ribadiscono come sia "fondamentale che la trattativa verta su un ragionamento di rotazione di tutti i lavoratori messi in CIGS, perché si possa distribuire equamente il disagio economico che comporta. Altro punto fondamentale è che venga garantito l’anticipo della CIGS da parte dell’Azienda, affinché i lavoratori possano far fronte al disagio, perché se questo non avvenisse i tempi di riscossione diretta da parte dell’INPS sarebbero un impatto troppo gravoso per tutti gli interessati.
La RSU e i sindacati ritengono "positivo fare un percorso di formazione per tutti coloro interessati agli ammortizzatori sociali, affinché possano riqualificarsi per un’eventuale soluzione sia interna che esterna".
"A nulla valgono ad oggi i tentativi da parte della società di addurre le responsabilità di un tal fallimento alla crisi economica del mercato mondiale e in particolare del settore – continua la nota sindacale -. Le responsabilità individuali di coloro che fino ad oggi hanno gestito l’Azienda sono evidenti e dimostrabili. Ed oggi, ancora una volta, si chiede di addossare gli effetti devastanti di questa gestione aziendale sulle spalle dei soliti noti… i 500 lavoratori, 220 dei quali perderanno il posto di lavoro sulla base del piano di salvataggio proposto dalla proprietà. Le stesse responsabilità individuali di coloro che hanno gestito l’azienda fino ad oggi devono assumere un peso forte nella trattativa che va aprendosi tra organizzazioni sindacali e proprietà".
"Ad oggi", dopo l’incontro avvenuto nella mattinata di ieri con la presenza della Regione Toscana, del presidente della Provincia di Siena e del sindaco di Colle e nel pomeriggio con l’azienda ed i funzionari dell’Ufficio tecnico della Provincia per discutere la richiesta fatta da parte dell’Azienda di procedura della CIGS, "non è emerso nulla di nuovo rispetto al solito ragionamento sui numeri da abbattere"…
La RSU e le organizzazioni sindacali ribadiscono come sia "fondamentale che la trattativa verta su un ragionamento di rotazione di tutti i lavoratori messi in CIGS, perché si possa distribuire equamente il disagio economico che comporta. Altro punto fondamentale è che venga garantito l’anticipo della CIGS da parte dell’Azienda, affinché i lavoratori possano far fronte al disagio, perché se questo non avvenisse i tempi di riscossione diretta da parte dell’INPS sarebbero un impatto troppo gravoso per tutti gli interessati.
La RSU e i sindacati ritengono "positivo fare un percorso di formazione per tutti coloro interessati agli ammortizzatori sociali, affinché possano riqualificarsi per un’eventuale soluzione sia interna che esterna".