CHIUSI. Le “ronde” ecologiche, annunciate a fine giugno a Chiusi, hanno dato subito dei risultati. Il sindaco Luca Ceccobao e i membri della giunta, dopo aver controllato gli spazi pubblici, hanno stabilito un programma di pulizie e manutenzioni straordinarie. Operai del Comune e ditte specializzate da qualche giorno stanno intervenendo nelle zone “critiche”, in aree decentrate e in qualche frazione. La cooperativa multiservizi Terra di Porsenna ha già provveduto alla ripulitura straordinaria della strada (in teoria di competenza provinciale), nel tratto urbano in cui diviene via Cassia Aurelia II, con raccolta dell’erba taglia e dei rifiuti.
Ma l’elenco dei lavori già effettuati continua: pulizia delle mura di via Torri del Fornello e via Pietriccia; scale di marmo in piazza Fontebranda; aree verdi di Montallese. In programma restano interventi nelle aree verdi di varie zone dello Scalo e fino a Montevenere, oltre al rione Carducci. Un’altra cooperativa, la Veltha, si occuperà della zona di Macciano e Querce al Pino.
In molti casi i lavori hanno previsto l’ausilio della nuova spazzatrice del Comune. “Operazione indispensabile – osserva Ceccobao – in un momento in cui il personale del Comune si è ridotto di numero, e non può essere sostituto per il Patto di stabilità. Abbiamo meno operai e facciamo sempre più fatica a curare il verde, a fare gli interventi di routine”.
Le difficoltà sono oggettive: la carenza di personale impedisce di utilizzare per un numero più alto di ore giornaliere la stessa spazzatrice, acquistata poche settimane fa con un investimento di oltre centomila euro. Le difficoltà sono state superate anche attraverso convenzioni con le associazioni, che si impegnato a fare volontariato mantenendo pulite alcune aree: è il caso dei Canottieri D’Aloia, della Lenza etrusca e della cooperativa Vite d’acqua, che si occupano della zona verde del lago, all’altezza dello Sbarchino. A Chiusi, negli ultimi anni, si è investito molto nel recupero urbano dello Scalo e del centro storico, con nuovi marciapiedi, piazze, illuminazione pubblica, facciate dei palazzi. E non sono state dimenticate le frazioni, come Macciano o Montallese. In quest’ultima sta per continuare la realizzazione di marciapiedi, con il tratto che va dal centro abitato alla zona degli impianti sportivi. È chiara, allora, la preoccupazione che questi investimenti siano vanificati da una manutenzione inadeguata.
Ma l’elenco dei lavori già effettuati continua: pulizia delle mura di via Torri del Fornello e via Pietriccia; scale di marmo in piazza Fontebranda; aree verdi di Montallese. In programma restano interventi nelle aree verdi di varie zone dello Scalo e fino a Montevenere, oltre al rione Carducci. Un’altra cooperativa, la Veltha, si occuperà della zona di Macciano e Querce al Pino.
In molti casi i lavori hanno previsto l’ausilio della nuova spazzatrice del Comune. “Operazione indispensabile – osserva Ceccobao – in un momento in cui il personale del Comune si è ridotto di numero, e non può essere sostituto per il Patto di stabilità. Abbiamo meno operai e facciamo sempre più fatica a curare il verde, a fare gli interventi di routine”.
Le difficoltà sono oggettive: la carenza di personale impedisce di utilizzare per un numero più alto di ore giornaliere la stessa spazzatrice, acquistata poche settimane fa con un investimento di oltre centomila euro. Le difficoltà sono state superate anche attraverso convenzioni con le associazioni, che si impegnato a fare volontariato mantenendo pulite alcune aree: è il caso dei Canottieri D’Aloia, della Lenza etrusca e della cooperativa Vite d’acqua, che si occupano della zona verde del lago, all’altezza dello Sbarchino. A Chiusi, negli ultimi anni, si è investito molto nel recupero urbano dello Scalo e del centro storico, con nuovi marciapiedi, piazze, illuminazione pubblica, facciate dei palazzi. E non sono state dimenticate le frazioni, come Macciano o Montallese. In quest’ultima sta per continuare la realizzazione di marciapiedi, con il tratto che va dal centro abitato alla zona degli impianti sportivi. È chiara, allora, la preoccupazione che questi investimenti siano vanificati da una manutenzione inadeguata.