Il Capogruppo di Forza Italia attacca: "Il gestore ha il dovere di garantire il servizio soprattutto negli orari di punta e con mezzi di qualità".
FIRENZE. «La Regione assicuri che l’offerta di trasporto pubblico locale sia adeguata alla richiesta, soprattutto nelle fasce orarie interessate dal pendolarismo in particolare scolastico, e magari con mezzi di qualità compatibile con la civiltà. Voglio partire dal minimo: che almeno dentro i pullman non ci piova, ecco, per dire… Quanto sta accadendo in Valdelsa con corse che saltano o ritardano o sono insufficienti a danno in particolare di utenze delicate come studenti, dunque in gran parte minorenni, e pendolari in generale non può essere accettabile. Così il biglietto per i mezzi di trasporto pubblico locale equivale a quello di una lotteria, con la riffa quotidiana in cui si accettano scommesse su se il bus passa e come, visto che alcuni mezzi sono particolarmente mal messi»: il monito arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che a più riprese ha chiesto l’intervento della Regione sui livelli di servizio del trasporto pubblico locale, rivelatisi spesso inadeguati e insufficienti in più parti della Toscana.
Con un’interrogazione delle scorse settimane, l’esponente regionale di Forza Italia si era proprio occupato dello stato del servizio nell’area senese. La risposta da parte della giunta toscana deve ancora arrivare, ma intanto i disagi si moltiplicano tanto da aver spinto i viaggiatori della Valdelsa a prendere carta e penna per protestare contro l’azienda, ovvero Tiemme Spa. Ma il loro non è un caso isolato: «Purtroppo no», scuote il capo Marchetti. «Solo oggi le cronache locali ne riportano di simili a Prato ai danni soprattutto degli studenti, e lì l’azienda di riferimento è Cap, o a Carrara, terra di Ctt Nord le cui flotte sono state l’altro ieri protagoniste di un altro disservizio in Lucchesia, segnatamente ad Altopascio, con studenti rimasti a terra per via del bus insufficiente ad accoglierli e conseguente intervento delle forze dell’ordine. Insomma, siccome al variare dei territori il risultato non cambia – osserva Marchetti – spetta alla giunta toscana ottimizzare il servizio per quantità e qualità, eventualmente istituendo un gruppo di lavoro che si occupi di incrociare dati su flussi, tempi, spazi e numero di abbonati così da allineare l’offerta alla domanda. Invece l’assessore viene in aula con toni di giubilo e bei numeri sulla carta, poi però la realtà rimane questa. Ed è questa che va governata, non gli annunci».
Marchetti torna dunque a sollecitare ad adeguare le flotte, per numero e qualità dei mezzi, ai bisogni di mobilità dell’utenza soprattutto nelle fasce orarie di ben noto picco: «Che il trasporto su gomma nelle ore di punta si ritrovi sempre sottodimensionato non deve far alzare l’asticella della tolleranza», commenta Marchetti. «Ai viaggiatori viene richiesto un pagamento – prosegue – e a loro deve dunque essere corrisposto un servizio come si deve. Altrimenti si fanno contratti di gestione e Carte dei servizi, ma poi manca la più banale delle pianificazioni».