Il battibecco, sfociato in una aggressione fisica, è scaturito tra un commerciante regolare ed uno abusivo
CHIUSI. Non è solo l’episodio, vergognoso della fiera della stazione di Chiusi: il problema dei venditori abusivi nel territorio della Città di Porsenna è grave ed è fin troppo tollerato dall’Amministrazione comunale, che domenica vedeva in piazza, a poche decine di metri di distanza dal luogo del fattaccio, gli esponenti del PD, compresi quelli della Giunta, presenti ad un banchetto del loro Partito per l’iniziativa “Italia Coraggio”. Con quale coraggio, appunto?
Ai vigilantes ed all’agente di Polizia ferito va tutta la solidarietà della Lega.
Il rilancio del territorio, per il nostro Movimento, parte anche dalla cultura della legalità. E’ veramente assurdo che una fiera, come quella dello Scalo, si trasformi in un ring dove chi sa benissimo di essere contro la legge pretende, con la violenza, di esercitare in maniera abusiva la vendita di capi ed oggetti per la maggior parte di dubbia provenienza o falsi. Qualcuno deve recitare il classico “mea culpa”.
Le scellerate politiche di accoglienza del Pd hanno moltiplicato e tollerato la presenza di questi abusivi che devono ricorrere a questo genere di attività per guadagnare qualche soldo. Tutto questo va ovviamente a discapito dei nostri commercianti. Questi ultimi, per mantenere in piedi i loro negozi o bancarelle devono combattere tutti i giorni con la burocrazia e pagare tasse esagerate, invece agli abusivi tutto è permesso.
Per il Carroccio chiusino servono misure concrete. Problematiche come quelle relative alla sicurezza vanno affrontate con la massima serietà ed obiettività. E’ ora che chi governa Comune e Regione dichiari guerra all’illegalità, ferma restando la preziosa e fondamentale attività che da sempre le forze dell’ordine mettono in campo. Serve attuare il sequestro preventivo della merce, anche prima che essa venga esposta, ed occorrono misure drastiche e pene esemplari per ci acquista merce contraffatta. La presenza, diffusa, di abusivi che vendono merce contraffatta è il segno di un racket che prolifera alla luce del sole, che porta sfruttamento, crimine, caos, degrado e che, troppo spesso, allontana i turisti, con conseguente danno economico, per il territorio, per i commercianti e per le attività regolari.