Italia Nostra e volontari all'opera per ridare decoro alla chiesa
COLLE VAL D’ELSA. Chiesetta medioevale soffocata dalle auto e dalla vegetazione infestante. Si deve a Italia Nostra Siena, con la collaborazione di un volontario e altri residenti del posto, la pulizia dello spazio accanto alla chiesa di San Bartolomeo di Campiglia, un tempo utilizzato come cimitero, per il secondo anno consecutivo. All’intervento di Campiglia si è aggiunto quello effettuato a Borgatello, dove sono state tolte le piante infestanti e tagliato un fico selvatico dietro alla chiesa che presenta due colonne medievali, forse asportate dalla chiesa di San Martino dei Foci, su un piedistallo.
“Il programma dell’Associazione Italia Nostra – dice la presidente Laura Comi – prevede il miglioramento dell’immagine dei luoghi trasandati, mettendo in campo un’azione di sussidiarietà prevista dall”articolo 118 della Costituzione che consente ai cittadini, ai movimenti, alle associazioni di fare la loro parte per il Bene Comune in collaborazione con le Istituzioni. Così nel 2022 i volontari di Italia Nostra, aiutati da volontari della Caritas, hanno tagliato e portato via la vegetazione infestante. La situazione era assolutamente indecorosa, c’era addirittura una sedia di plastica a tre gambe legata a un palo”.
“In effetti stavolta è stato più semplice. Però occorre vigilare. Questa mancanza di decoro non fa certo bene all’immagine del bel Borgo di Campiglia che, grazie alla fortunata posizione del suo territorio, dove la Francigena si incrocia con la Volterrana, può vantare diverse testimonianze storiche. Una trascuratezza che non fa bene neppure alla città di Colle, famosa per aver dato i natali ad Arnolfo di Cambio, il più importante artista del 1200, insieme a Giotto. Oggi, per effetto della globalizzazione, Colle ha perduto le sue industrie, per cui dobbiamo ringraziare il turismo culturale e i prodotti della terra, che sono il motore trainante della nostra economia. Dobbiamo quindi essere attrattivi e lasciare ai visitatori una buona immagine che attrarrà in futuro nuovi visitatori, così come una cattiva immagine lì respingerà”.
“Durante i lavori è venuto a trovarci l’architetto Gabriele Turini, appassionato frequentatore della Francigena – continua Laura Comi -. Ha osservato come la fiancata della chiesa, a filaretti regolari di pietra, conservi la porta del Morto all’uso etrusco. Turini ha ricordato che questo monumento ha diritto per legge ad avere un’area di rispetto per cui sarebbe necessario togliere tre posti macchina per lasciare la visuale del monumento più antico di Campiglia. L’ idea di perdere quei tre posti macchina suscita naturalmente dei malumori tra la popolazione. Ma intanto è certo che il progetto di restauro del Sagrato e della Piazzetta partirà quanto prima, ad opera del Comune”.
Al momento lo spazio dell’ex cimitero risulta completamente ripulito. Ora i volontari attendono che la vegetazione tagliata diventi secca per diminuirne il volume e poterla conferire nell’apposito cassonetto per il verde.