"Il progetto, che si svilupperà su più regioni – prosegue la nota stampa del Comitato – richiamandosi ad esperienze specifiche che hanno fatto in passato la fortuna di Chianciano, ha una sua organicità nella promozione medica, nella ricerca scientifica sull’efficacia delle nostre cure per varie patologie e, non secondario, nella comunicazione specifica in RaiTv che dovrebbe sensibilizzare sul problema i rapporti medico-paziente dei 9 milioni di italiani colpiti da epatopatie. Questa organicità è essenziale perché può dare risultati importanti che si possono produrre, però, solo nella sua fase avanzata di tre e più anni".
"Questa organicità non è stata garantita – lamenta il Comitato – Nella realtà, il progetto ha subito il ritardo di un anno e ha potuto avviare il suo iter, molto parzialmente, solo nel marzo-giugno scorso con lo svolgimento, ancora in atto, del primi 30 corsi di Formazione in Medicina Termale riconosciuti dal Ministero della Salute (ECM) a cui hanno partecipato centinaia di Medici di Medicina Generale del Lazio. I primi arrivi di curandi monitorati dal progetto, dunque, non possono essere significativi. Va sottolineato semmai che questa fase è stata ed è circondata da un quadro di atteggiamenti che potranno influire negativamente sul reclutamento dei nuovi curandi. E’ negativo infatti che proprio nella prima parziale attuazione del progetto, sia stata tagliata tutta la pubblicità televisiva; è negativo che siano stati tagliati conferenze e convegni specialistici; è negativo che le centinaia di medici che hanno partecipato ai Corsi ECM del progetto siano stati abbandonati a loro stessi, senza un seguito di contatti da parte dell’azienda e senza venire informati delle ricerche scientifiche sulle nostre cure, recentemente pubblicate anche a livello internazionale; è negativo poi che non sia ancora avvenuto il reclutamento dei 3-400 pazienti per la ricerca scientifica".
"Il Comitato sottolinea ancora una volta che nel 2006 (inizio gestione spa Terme), a fronte della perdita di 7869 curandi del 2005, fa riscontro un recupero spontaneo di 5480 nuovi curandi – dice ancora il Comitato – Questi dati dimostravano e dimostrano la possibilità di rilancio del comparto Acquasanta, mentre invece si è puntato e si punta ancora su un riposizionamento di Chianciano fondato non sull’integrazione di tutte le sue risorse, ma sulla distruzione del suo comparto termale, specifico curativo, da un decennio abbandonato a se stesso; e ciò per obbiettivi non trasparenti".
"Il Comitato auspica perciò che il Consiglio Comunale, in coerenza con i propri deliberata e nel quadro degli impegni che la Soc. Terme ha assunto con asta pubblica, impegni la Fondazione Terme a creare un’organizzazione specifica per la realizzazione del progetto triennale utilizzando le risorse acquisite – conclude la nota – a partire dai 150.000€ concessi dal Comune e recuperando parte di quelle concordate nell’accordo in Provincia del 16 gennaio 2009, operando in concreto per realizzare i maggiori risultati possibili. Il Comitato Terme esprime un particolare ringraziamento al Prof. Antonio Fraioli e al suo staff interuniversitario per l’impegno profuso, pur in mezzo a tante difficoltà, nell’avvio del progetto triennale di rilancio della nostre specifiche risorse termali".