Maccarone e Savelli chiedono di andare a fondo della vicenda e capire se c'è stato un inquinamento delle falde acquifere
SINALUNGA. In una nota congiunta Gianfranco Maccarone (vicepresidente provinciale FDI-AN) e Mattia Savelli (dirigente provinciale FDI-AN) intervengono sulla vicenda della possibile presenza di rifiuti tossici nel manto stradale della superstrada Siena-Bettolle:
“In questi giorni la stampa locale ha riportato un articolo del quotidiano tedesco Südwest Presse,il quale tratta il problema dei rifiuti contaminanti e dei legami tra mafia, industria e politica.
In particolar modo si parla della presenza di rifiuti tossici impiegati per la realizzazione del manto stradale per il raddoppio della superstrada Siena-Bettolle.
Nel 2004 un’indagine svolta dalla Guardia Forestale ha rilevato la presenza di 13mila tonnellate di pietrisco mescolato a rifiuti ed ha portato, dopo i rilievi svolti dall’Arpat, all’arresto di 3 persone che riciclavano rifiuti pericolosi..
La superstrada Siena-Bettolle percorre un tratto di territorio prevalentemente adibito all’agricoltura che quindi rischia un inquinamento potenzialmente dannoso per la salute delle persone e per l’ambiente.
I politici locali si riempiono troppo spesso la bocca di potenziali infrastrutture e di investimenti nelle grandi opere, ma dovrebbero occuparsi invece di attuare delle politiche atte a garantire la sicurezza delle vie di comunicazione già esistenti.
Crediamo che sia opportuno da parte delle autorità competenti di adoperarsi per verificare se le falde acquifere e più in generale i terreni limitrofi a questa via di comunicazione, siano stati contaminati da sostanze pericolose.” – Conclude la nota –“In tal caso sarebbe necessaria un’opera di bonifica ma anche di individuazione capillare dei responsabili ed infine servirebbe un atto di coraggio da parte del Governo, il quale dovrebbe impedire alle aziende che hanno preso parte ai lavori di potersi presentare per altre eventuali gare pubbliche d’appalto.”