I consiglieri di opposizione Senesi e Lattanzio intervengono sull’installazione delle foto-trappole
MONTERIGGIONI. “La scelta delle foto trappole potrebbe essere giusta, se solo fosse stata fatta in tempi e con modalità opportune”. Con queste parole i consiglieri del gruppo Per Monteriggioni, Raffaella Senesi e Fabio Lattanzio, commentano la notizia, appresa dai canali di comunicazione, relativa alla decisione del Comune di Monteriggioni di posizionare foto trappole per sanzionare i cittadini che abbandonano i sacchetti fuori dai cassonetti.
“In primo luogo – spiegano i consiglieri di opposizione – sarebbe giusto che le sanzioni venissero fatte già dove ci sono le telecamere del sistema di sorveglianza della polizia municipale, soprattutto se sono puntate in zone attrezzate con i nuovi cassonetti. Il nuovo sistema di foto trappole sarà installato e gestito da SEI Toscana, ed è stato acquistato da parte dell’amministrazione tra i servizi opzionali dell’azienda. Una scelta che va contro le precedenti dichiarazioni del Sindaco Frosini, quando da candidato ha dichiarato di volersi occupare solo della parte pubblica di SEI Toscana e cioè dei servizi. Diversamente, continua l’acquisto da parte dell’amministrazione di servizi opzionali, dalle foto trappole ai pacchetti di decoro urbano, che sono gestiti e creati come servizi privati del gestore. Non è la prima volta che il sindaco Frosini fa cose differenti da quanto dichiarato in campagna elettorale”.
“Sanzionare i cittadini senza aver completato la migrazione verso il nuovo sistema di raccolta – continuano Senesi e Lattanzio – non è un atto di responsabilità, anzi, mette in risalto una gestione confusionaria della raccolta dei rifiuti: ad oggi ci sono strade e interi centri abitati in cui coesistono nuovi e vecchi cassonetti; la consegna delle tessere non è mai stata completata, e tutti gli elementi di premialità verso cittadini virtuosi sono stati cancellati, come il concorso Ecopunti Monteriggioni o gli eco-compattatori di flaconi e bottiglie in plastica e lattine in alluminio. Prima di procedere con sanzioni, quindi, era fondamentale completare questo lavoro, supportato anche dagli informatori ambientali, che davano supporto e informazioni utili e pratiche a tanti cittadini”.
“La strada delle sanzioni – concludono i due consiglieri di opposizione – non è l’unica percorribile. Se le istituzioni trasmettono uno scarso senso di responsabilità su questo tema, soprattutto confusionario e di abbandono, allora la responsabilità di alcuni disagi non può essere imputata solo ai cittadini. Nulla è più grave di un lavoro non completato. Se poi non si vuole completarlo, si abbia il coraggio di dire quale strategia si vuole applicare per raggiungere gli obiettivi di raccolta. Eravamo a un passo dal 70% di raccolta differenziata e oggi siamo tornati indietro. Per gli attuali amministratori, però, è sempre più conveniente dire che è tutta colpa della precedente amministrazione”.