Rischio chiusura di molti impianti, danni gestionali e risorse finanziarie irreperibili se la Regionenon fa slittare nuovamente la proroga
CHIANCIANO TERME. L’Amministrazione comunale di Chianciano Terme si è resa promotrice e Capofila a livello regionale di una iniziativa finalizzata a chiedere alla Regione Toscana una ulteriore proroga della normativa regionale in materia di adeguamento delle piscine ad uso natatorio. In base alle ultime disposizioni normative regionali (Legge Regionale 23 dicembre 2014, n. 84 apportante modifiche alla Legge Regionale 9 marzo 2006, n. 8 “Norme in materia di requisiti igienico-sanitari delle piscine ad uso natatorio”) nel “combinato disposto” con i contenuti del regolamento di attuazione (Regolamento DPGR 5 marzo 2010, n 23/R) si erano rilevate problematicità all’adeguamento ad alcune delle disposizioni introdotte, sia per ragioni strutturali che per ragioni realistiche di insostenibilità economica da parte dei Comuni, tanto da indurre il legislatore a prorogare i termini di adeguamento delle piscine in esercizio alla data del prossimo 31 marzo 2016. Gli impianti natatori non a norma, se la Regione Toscana non farà slittare nuovamente i termini, potrebbero subire l’interruzione di tutte le attività sino a quando le strutture non avranno i requisiti richiesti dalla normativa. Ad oggi molte le adesioni dei vari Comuni toscani, per chiedere congiuntamente alla Regione una ulteriore proroga, tra cui Grosseto, Poggibonsi, Massarosa e San Giuliano Terme.
Come il Comune di Chianciano Terme, che ha un Centro Polisportivo con piscine interne ed esterne costruito a metà degli anni Ottanta, molti sono i Comuni toscani che hanno impianti sportivi e natatori che necessitano lavori straordinari per l’adeguamento alle normative, lavori per i quali occorreranno considerevoli stanziamenti per adempiere alle indicazioni normative stesse. Il Comune di Chianciano Terme, dopo aver effettuato un sondaggio a campione su alcuni Comuni toscani, per capire a che punto erano con l’adeguamento ed aver riscontrato che non solo gran parte degli impianti presenti necessitano di consistenti lavori, ma che le Amministrazioni comunali si trovano in serie difficoltà economica-finanziaria, essendo particolarmente impegnativo lo stanziamento per l’adeguamento, ha ritenuto opportuno dare avvio ad un confronto con tutti i Comuni toscani, per farsi congiuntamente promotori di una richiesta di ulteriore proroga per l’adeguamento, data per ora fissata dalla Regione Toscana al 31 marzo 2016.
Queste le motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione di Chianciano Terme a farsi promotrice con i Comuni toscani. Rischio chiusura delle strutture sportive: le cifre previste per gli adeguamenti degli impianti sportivi e piscine natatorie sono considerevoli e non facilmente reperibili nel Bilancio dei nostri Comuni, cosa che potrebbe far conseguire il rischio di chiusura degli impianti stessi, creando un disservizio ai cittadini stessi; Risorse finanziarie irreperibili: molti Enti, compreso il Comune di Chianciano Terme, non riusciranno ad impegnare le ingenti somme necessarie per l’adeguamento strutturale degli impianti. Danni gestionali: alcune strutture natatorie Comunali, come nel caso di Chianciano Terme, non sono gestite direttamente dall’Ente ma date in gestione esterna e la chiusura delle strutture alla data del 31 marzo 2016, quando gli impianti sportivi e natatori sono nel pieno della loro attività, rende critiche le relazioni con i gestori, che si vedrebbero costretti alla chiusura degli impianti stessi, con conseguente danno economico di gestione e forti disagi per gli utenti.
Al momento si è fatto carico di questa questione il Consigliere Regionale Stefano Scaramelli, Presidente della Terza Commissione Sanità. «Un sentito ringraziamento va, a tal proposito, al Consigliere Regionale Stefano Scaramelli – afferma il Sindaco del Comune di Chianciano Terme, Andrea Marchetti – che ci ha garantito ampia disponibilità e promesso impegno a proporre la proroga al 31 dicembre 2016. Grazie per la dedizione, la passione, l’impegno e la professionalità che lo contraddistinguono».