Precisa così il sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini dopo la presa di posizione del capogruppo della Federazione della Sinistra in consiglio comunale Gianni Polato riguardo la rete idrica del territorio comunale.
“Per quanto concerne il potenziamento del servizio idrico, che concordo essere requisito indispensabile per sostenere un equilibrato sviluppo economico e residenziale quale quello Monteriggioni sta vivendo negli ultimi anni, la riflessione deve essere più ampia. Dall’introduzione della Legge Galli, in Italia il sistema idrico è uscito dalla gestione dei Comuni per diventare un servizio di un’area molto più vasta, nella quale i costi di funzionamento e degli investimenti necessari dovrebbero essere coperti dalle tariffe pagate dagli utenti, senza interessare quindi il bilancio comunale”.
“Ogni Comune, pertanto, né riscuote e né paga per il servizio idrico. Quindi è sorprendente leggere nelle dichiarazioni del consigliere Polato che il Comune avrebbe dovuto provvedere alla sostituzione dei tubi della rete idrica. Semplicemente non può farlo, come non può sostituire i tralicci dell’Enel o i cavi telefonici della Telecom. L’Amministrazione Comunale di Monteriggioni, tuttavia, da tempo intesse rapporti proficui con ATO Ombrone (il consorzio dei Comuni) e con Acquedotto del Fiora Spa (la società di gestione) per anticipare con risorse proprie progetti di potenziamento del sistema idrico e fognario che sono stati già programmati dai due enti e che, per difficoltà finanziarie del gestore, erano temporalmente spostati in là negli anni. Il costo di questi investimenti, in base ad un preciso Accordo di Programma, verrà quindi restituito al Comune negli anni successivi. Questo è quanto accaduto in alcune zone del Comune dove si profilava un’emergenza o dove, ad esempio, era necessario per consentire l’allaccio di un nuovo punto produttivo. E’accaduto a Tognazza-San Martino, a Santa Colomba, al Colombaio, a Montarioso, a Uopini. Adesso stiamo lavorando per Badesse e, appunto, Castellina Scalo”.
“Sono stati già presentati al Fiora, per essere poi inoltrati all’ATO Ombrone, i relativi progetti che il Comune provvederà a finanziare ed a realizzare, attendendosi il successivo rimborso. In alcuni casi i progetti vengono accompagnati dall’estensione della rete di metanizzazione, in collaborazione con Intesa: è già successo a Strove. Ora stiamo lavorando per la tratta da Uopini a Badesse”.
“Un’ultima considerazione riguarda il Referendum per la cosiddetta “acqua pubblica”. E’ un tema appassionante, tanto più importante adesso che è in corso un attacco da parte del Governo contro il ruolo del controllo pubblico sul sistema idrico, che espone questo servizio essenziale al rischio della mercificazione e dell’invasione dei grandi monopoli. Nessuno però si illuda (o illuda la gente), semplificando il grande problema della disponibilità di acqua, del controllo sulla sua qualità, degli enormi costi di manutenzione, della depurazione, come se a risolverlo bastasse riportarlo nelle competenze degli operai comunali. Molti dei problemi di oggi vengono da cattive gestioni comunali del recente passato, quando molti dei costi effettivi del funzionamento del servizio venivano occultati in altri capitoli dei Bilanci comunali, dando la sensazione ai cittadini che il costo apparente in bolletta fosse ben più basso di quello reale”.