CETONA. Non è raro scoprire nelle vie dei nostri suggestivi borghi alcune antiche edicole votive, vestigia della devozione dei nostri avi. L’inclemenza del tempo, purtroppo, ne mette a rischio la conservazione e per questo motivo a Cetona, lo scorso anno, su iniziativa di don Piero Barbieri, parroco locale, fu lanciata una sottoscrizione popolare per recuperare e restituire alla comunità cetonese due di queste antiche testimonianze della devozione popolare.
Le due edicole votive coinvolte sono poste sui muri esterni di abitazioni del centro storico di Cetona. La prima, una Madonna con bambino, è nota come “Madonna del Buon Consiglio” e si trova all’angolo di Piazza Luca Contile, un dipinto di esigue dimensioni – 60×90 cm – eseguito a tempera e a calce sopra a una preesistente e analoga immagine più antica purtroppo perduta. L’altra edicola, invece, si trova nella parte più alta del paese, nei pressi dell’antica Porta Capperone, e raffigura una Pietà. In questo caso, si tratta di un vero e proprio affresco di notevoli dimensioni – 150×180 cm – eseguito attorno al XVIII secolo sopra un precedente dipinto sottostante, ormai completamente corroso e scalpellato e raffigurante, probabilmente, lo stesso soggetto. I lavori di restauro conservativo sono stati magistralmente eseguiti dal Maestro di restauro Mariano Marziali in arrivo da Acquapendente che, dopo aver ripulito e consolidato le superfici, ha stuccato le lesioni e reintegrato le opere dove possibile.
Nei giorni scorsi, le due edicole sono state restituite alla comunità e alla loro venerazione con una cerimonia pubblica alla presenza del parroco don Piero Barbieri, del sindaco di Cetona, Eva Barbanera, dei proprietari degli edifici sulle cui pareti si trovano le due opere, del maestro di restauro Mariano Marziali e del titolare dell’impresa Fratelli Baglioni, che ha curato l’allestimento dei ponteggi e si è accollata l’onere di seguire gran parte degli adempimenti burocratici. Alla cerimonia ha preso parte una nutrita folla di fedeli che ha espresso vivo compiacimento per il restauro delle opere, ringraziando tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita dell’iniziativa sia materialmente che finanziariamente.