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POGGIBONSI. Grande divertimento e successo per la notte dei fuochi di San Lucchese. Sono state centinaia infatti le persone, soprattutto ragazzi, che hanno fatto onore alla tradizione poggibonsese partecipando, lunedì (27 aprile), alla cerimonia dei 'fochi' alla vigilia del Santo Patrono, un’usanza antichissima che oggi finalmente ha ripreso vigore.
Da cinque anni infatti prosegue l'impegno del Comune di Poggibonsi, dell'associazione Amici di Poggibonsi e della scuola media Leonardo da Vinci che hanno deciso di mantenere viva questa antica tradizione attraverso una iniziativa tesa a riportare i ragazzi a divertirsi in questo modo.
Anche quest'anno, a seguito di un importante lavoro svolto con la scuola media, sono stati predisposti lungo l'argine inferiore del torrente Staggia alcune postazioni per accendere i fuochi. Le cataste sono state poi accese da ragazzi e ragazze della scuola e non, organizzati in gruppi. Sono stati tanti i fuochi, più o meno grandi, accesi in giro per la città e le frazioni, ben oltre quelli predisposti; segno che quest’antica tradizione, molto sentita dai poggibonsesi, sta tornando in vigore forte di un nuovo entusiasmo che ha finito per coinvolgere le giovani generazioni.
La tradizione. Un tempo erano soprattutto i bambini e i ragazzi – divisi in gruppi che corrispondevano ai diversi quartieri della città – a darsi da fare per accumulare nelle piazze, lungo le strade e in altri spazi, la legna da ardere, fascine ma anche pezzi di mobili e altri scarti che andavano a formare grandi cataste destinate a bruciare. Il rituale prevedeva una lunga preparazione. E già nei giorni precedenti alla festa la città cominciava a mostrare questi segni dell’attesa con cataste più o meno grandi che spuntavano in ogni luogo. L’obiettivo era quello di arrivare alla vigilia di San Lucchese con la catasta più alta, appiccare il fuoco e fare tardi in attesa di festeggiare il Santo Patrono della città.
Da cinque anni infatti prosegue l'impegno del Comune di Poggibonsi, dell'associazione Amici di Poggibonsi e della scuola media Leonardo da Vinci che hanno deciso di mantenere viva questa antica tradizione attraverso una iniziativa tesa a riportare i ragazzi a divertirsi in questo modo.
Anche quest'anno, a seguito di un importante lavoro svolto con la scuola media, sono stati predisposti lungo l'argine inferiore del torrente Staggia alcune postazioni per accendere i fuochi. Le cataste sono state poi accese da ragazzi e ragazze della scuola e non, organizzati in gruppi. Sono stati tanti i fuochi, più o meno grandi, accesi in giro per la città e le frazioni, ben oltre quelli predisposti; segno che quest’antica tradizione, molto sentita dai poggibonsesi, sta tornando in vigore forte di un nuovo entusiasmo che ha finito per coinvolgere le giovani generazioni.
La tradizione. Un tempo erano soprattutto i bambini e i ragazzi – divisi in gruppi che corrispondevano ai diversi quartieri della città – a darsi da fare per accumulare nelle piazze, lungo le strade e in altri spazi, la legna da ardere, fascine ma anche pezzi di mobili e altri scarti che andavano a formare grandi cataste destinate a bruciare. Il rituale prevedeva una lunga preparazione. E già nei giorni precedenti alla festa la città cominciava a mostrare questi segni dell’attesa con cataste più o meno grandi che spuntavano in ogni luogo. L’obiettivo era quello di arrivare alla vigilia di San Lucchese con la catasta più alta, appiccare il fuoco e fare tardi in attesa di festeggiare il Santo Patrono della città.