di Ezio Sabatini
RADICOFANI. Sembra fossero due rapinatori alle prime armi quelli che nella mattina di ieri hanno assalito l'ufficio postale. Un furto che colpisce per la prima volta questa pacifica comunità che non ricordava nulla di simile a memoria d'uomo.
I carabinieri di Abbadia San Salvatore stanno effettuando delle indagini a tutto campo, sentendo i testimoni del crimine. Le operazioni sono rese difficoltose dal fatto che il tutto si sia svolto in modo molto rapido e che l'ufficio non disponeva di un sistema di telecamere a circuito chiuso. Al momento si è riusciti a ricostruire la dinamica. Alle 9 di ieri mattina un giovane a volto coperto si è presentato presso l'ufficio, brandendo quella che è sembrata essere una pistola. L'uomo ha chiesto che gli fosse aperta la cassaforte ed ha prelevato quindi 900 euro. Il malvivente è poi fuggito, assieme ad un complice, a bordo di una Fiat Uno, grigia, vecchio modello targata Grosseto.
I militari pensano che si trattI di una coppia di malviventi che "ha sbagliato molto", connotandosi come rapinatori alle prime armi. La giovane età dell'uomo che ha svuotato la cassa avvalorerebbe questa ipotesi. Sopratutto la scelta di un ufficio di periferia con pochi soldi e con vie di fuga non agevoli. Dalle prime deposizioni dei testimoni non si riesce a capire che accento avessero i rapinatori, se l'arma utilizzata fosse vera e quale sia stata la strada presa per fuggire. Si pensa in ogni caso che si siano diretti verso la Cassia. Non risultano auto rubate corrispondenti alla descrizione di quella utilizzata dai malvimenti. Altro elemento di perplessità riguarda il fatto che la macchina non sia stata ritrovata nelle vicinanze. E' infatti prassi rubare un mezzo, fare il colpo ed abbandonare il veicolo per poi proseguire la fuga con un altro.