Il Comune si racconta dal 22 maggio con altre sedici realtà italiane in uno spazio del Padiglione Italia curato da Alessandro Melis e dedicato alle comunità resilienti
RADICONDOLI. Radicondoli, comunità resiliente, si racconta dal 22 maggio alla Biennale di Architettura a Venezia in uno spazio del Padiglione Italia curato da Alessandro Melis e dedicato alle comunità resilienti. Insieme a sedici realtà in tutta Italia, tra cui in Toscana solo Prato e Calenzano e la stessa Regione, Radicondoli sarà protagonista nell’ambito di una mappa curata con Paolo di Nardo e Francesca Tosi che indaga come la cultura del progetto possa fare la differenza quando si parla di programmazione e progettazione urbana.
“E’ per noi davvero un onore essere all’interno di questo progetto molto prestigioso della Biennale di Architettura di Venezia che ringraziamo per aver accolto la nostra realtà – dice Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli – La rigenerazione urbana e la resilienza presentate all’interno del Padiglione Italia sono quella di città dense di ecologia e sostenibilità, dove si promuove la qualità della progettualità e il senso di comunità. Radicondoli, con gli interventi di valorizzazione della residenza e di contribuzione per l’acquisto della casa o l’affitto, il sostegno alle imprese, ai pendolari con i rimborsi per le spese sostenute, l’attenzione alla formazione dei giovani, il valore della cultura come comunità, la sostenibilità del tessuto urbano entra a far parte perfettamente di questo scenario. Non a caso nel materiale per la Biennale c’è anche il progetto per il parco del Poggio. Ci siamo noi, dunque, il calore della nostra gente, le scelte che stiamo facendo contenute all’interno della progettualità di WivoaRadicondoli”.
Il concept con cui Radicondoli partecipa si chiama Il “Calore” della terra e il “Calore”della gente a Radicondoli e Belforte. E’ stato trasformato in un video che sarà proiettato all’interno del percorso di Città resiliente: Padiglione Italia – Biennale di Venezia. “Il “Calore” è una fonte presente da sempre in questi luoghi. Riscalda le case, le serre, genera energia elettrica – fa notare il sindaco – Ma il calore è una qualità innata nelle persone che va alimentata. Il calore accogliente delle piccole comunità lo si percepisce entrando nei locali e nelle botteghe quando si è accolti con il sorriso e non ci si sente semplici clienti. Lo si avverte camminando per i vicoli. Calore geotermico e calore umano: due energie positive, sostenibili, naturali e forti”.
“Il calore è anche quello che tiene vive associazioni e spazi di cultura e confronto – aggiunge il sindaco – Ed è il calore umano che fa scegliere di vivere a Radicondoli, paese “resiliente”, dove da sempre, nei momenti di difficoltà e nelle fasi di cambiamento, sono attivate energie diverse per invitare nuovi amici a venire a far parte della comunità̀”.
“Il ringraziamento per questo progetto, che ha il patrocinio della Provincia di Siena – conclude Guarguaglini – va alle persone che hanno collaborato con noi, che abitano qui o ci sono vicine e vivono con calore la nostra realtà”.
Il progetto
Promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, si fonda sulla ferma convinzione che l’architettura debba contribuire in modo concreto al miglioramento della qualità della vita fornendo adeguate risposte agli epocali mutamenti ambientali e sociali in atto.
Principale obiettivo del Padiglione Italia sarà quello di far riflettere in modo inedito i visitatori sui meccanismi di resilienza delle comunità, prioritaria chiave di lettura per il recupero di una nuova forma di interazione tra spazio urbano e territorio produttivo, all’insegna dell’interdisciplinarietà delle competenze e delle logiche evolutive non deterministiche, elementi centrali nei momenti di transizione.
Comunità Resilienti pone al centro dell’esposizione la questione del cambiamento climatico e le impegnative sfide che interpellano l’architettura. In particolare, intende sottolineare come il cambiamento climatico stia mettendo a dura prova la sostenibilità del sistema urbano e quali siano le principali criticità e opportunità del nostro presente.