Vittorio Tassi e Renato Magi, partigiani ed eroi della Resistenza, furono trucidati proprio nel primo giorno di libertà per Radicofani
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RADICOFANI. Il 17 giugno è stato ancora una volta il giorno del ricordo e della commozione, per Radicofani. Tante autorità militari, diversi sindaci della zona e il consigliere ragionale Simone Bezzini hanno fatto da cornice a una celebrazione (dedicata al 73° anniversario della Liberazione) che ha fatto rivivere momenti terribili, legati alla Liberazione di Radicofani: la fucilazione del carabiniere Vittorio Tassi e del giovanissimo Renato Magi, due partigiani che hanno preferito morire, piuttosto che rivelare i nome dei compagni.
Le loro lettere da condannati a morte, intrise di sentimenti forti, hanno avuto come voce narrante due donne di Radicofani. Prima si è celebrato il ricordo, e sono stati resi gli onori ai 108 soldati della Legione Straniera che persero la vita per la conquista di Radicofani, davanti a un cippo commemorativo, sotto le bandiere di Italia e Francia. Quindi, il picchetto d’onore, i rappresentanti della Legione Straniera, gli ospiti e il parroco Don Elia Santori hanno raggunto il cimitero, per un’altra toccante cerimonia, con i Carabinieri questa volta protagonisti in memoria di Vittorio Tassi (medaglia d’oro al valor militare), cui è stata dedicata una caserma. il militare è stato sepolto insieme al suo compagno partigiano (a sua volta medaglia di bronzo).
Per il sindaco Francesco Fabbrizzi, questa “non è solo la celebrazione di un fatto storico, ormai lontano. Celebriamo, piuttosto – ha affermato nel suo discorso – l’eterna guerra del bene contro il male, dei valori della democrazia, della socializzazione e della solidarietà contro i regimi autoritari, l’egoismo, l’individualismo. Abbiamo già sconfitto le dittature dei primi decenni del secolo scorso: siamo pronti ad affrontare una nuova lotta contro l’odio religioso di alcune frange estremiste”. Dopo la messa, un estremo saluto al luogo dell’eccidio, nella campagna della Val d’Orcia, in un bosco dal quale si scorge Radicofani. Ancora un cippo, ancora un ricordo che rimane ancora vivo: una perenne presa di coscieza sui valori per i quali due giovano hanno deciso di dare la vita.