RADDA IN CHIANTI. Si è chiusa lunedì 30 agosto con la tradizionale fiera lungo lo vie del paese la Festa del Perdono di Radda in Chianti, che quest’anno ha visto una partecipazione particolarmente numerosa di ospiti e cittadini. Circa un migliaio le persone che, nei quattro giorni di Festa, si sono sedute al fresco degli stand gastronomici per gustare i piatti della cucina toscana, ingrediente immancabile di una manifestazione che unisce divertimento e socialità alla devozione religiosa. Se gli appuntamenti con la musica, il ballo e l’artigianato artistico locale fanno parte della formula ormai collaudata della festa, che trae origine dal Perdono di Assisi istituito da San Francesco nel XII secolo e poi diffuso soprattutto in Umbria e in Toscana, la vera novità della manifestazione è stata l’iniziativa del Comune di Radda, con la collaborazione di Sienambiente, di utilizzare solo materiale biodegradabile.
“La scelta – spiega Pierpaolo Mugnaini, vice sindaco di Radda – è stata quella di diminuire il più possibile l’impatto di iniziative come queste sull’ambiente, andando a incidere sulla produzione di rifiuti. Nel ristorante, nella pizzeria e nella discoteca abbiamo impiegato solo stoviglie in Mater-bio, oltre a formare i volontari per una corretta differenziazione dei rifiuti. In questo abbiamo trovato grande disponibilità da parte di Sienambiente che, con il proprio personale tecnico, ha gestito la formazione ed ha fornito i contenitori per la raccolta, oltre ad essere presente con un proprio stand nei quattro giorni della Festa. Un ringraziamento – aggiunge Mugnaini – va alle associazioni e alle tante persone che volontariamente hanno prestato la loro opera dandosi un gran da fare per la riuscita della manifestazione”.
“La Festa del Perdono – aggiunge il vice sindaco – chiude il calendario delle principali manifestazioni estive della nostra comunità, che hanno avuto come tema il vino, con “Radda nel Bicchiere”; la solidarietà, con l’associazione Sesto Senso e “Radda per l’Ecuador”; la cultura, con il Premio letterario Chianti; la musica e l’intrattenimento, con il “Chianti Festival” e la stagione musicale organizzata dalla corale San Niccolò; la tradizione e la socialità, con le feste nelle frazioni La Croce, La Villa, Lucarelli e Badia Montemuro, oltre alle numerose iniziative fra sport e cultura organizzate dalla Parrocchia o dalla Lega del Chianti. Un elenco sicuramente non esaustivo, ma che testimonia la vitalità che è capace di esprimere il nostro territorio; una ricchezza da mantenere e trasmettere nel tempo”.
“La scelta – spiega Pierpaolo Mugnaini, vice sindaco di Radda – è stata quella di diminuire il più possibile l’impatto di iniziative come queste sull’ambiente, andando a incidere sulla produzione di rifiuti. Nel ristorante, nella pizzeria e nella discoteca abbiamo impiegato solo stoviglie in Mater-bio, oltre a formare i volontari per una corretta differenziazione dei rifiuti. In questo abbiamo trovato grande disponibilità da parte di Sienambiente che, con il proprio personale tecnico, ha gestito la formazione ed ha fornito i contenitori per la raccolta, oltre ad essere presente con un proprio stand nei quattro giorni della Festa. Un ringraziamento – aggiunge Mugnaini – va alle associazioni e alle tante persone che volontariamente hanno prestato la loro opera dandosi un gran da fare per la riuscita della manifestazione”.
“La Festa del Perdono – aggiunge il vice sindaco – chiude il calendario delle principali manifestazioni estive della nostra comunità, che hanno avuto come tema il vino, con “Radda nel Bicchiere”; la solidarietà, con l’associazione Sesto Senso e “Radda per l’Ecuador”; la cultura, con il Premio letterario Chianti; la musica e l’intrattenimento, con il “Chianti Festival” e la stagione musicale organizzata dalla corale San Niccolò; la tradizione e la socialità, con le feste nelle frazioni La Croce, La Villa, Lucarelli e Badia Montemuro, oltre alle numerose iniziative fra sport e cultura organizzate dalla Parrocchia o dalla Lega del Chianti. Un elenco sicuramente non esaustivo, ma che testimonia la vitalità che è capace di esprimere il nostro territorio; una ricchezza da mantenere e trasmettere nel tempo”.