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di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO. Ammonterebbero a 1.125.000 euro le situazioni irregolari per il 2008 e parte del 2009 che l'Amministrazione Comunale avrebbe tentato di raddrizzare. Lo afferma il gruppo consiliare di Prospettiva Unita in un comunicato in cui si parla di un "disastro senza precedenti" e della necessità di "una riflessione pubblica sulla drammatica realtà dello stato finanziario in cui versa il Comune e sul modo inquietante in cui da almeno cinque anni ne è stato amministrato il bilancio". Il gruppo consiliare aggiunge che sulla vicenda è in corso un'indagine della Magistratura, sollecitata, si specifica, "non da Prospettiva Comune, come qualcuno vorrebbe stupidamente far credere, ma dallo specifico esposto presentato da una delle aziende locali che, poi, sono i soggetti maggiormente penalizzati da questa anomala gestione". Non è tuttavia sull'accertamento di eventuali ipotesi di reato ma sulla sottolineatura politica del fatto che si insiste, non senza tuttavia aver fatto rilevare che già in occasione della campagna elettorale Prospettiva Comune aveva fatto notare che "l'Amministrazione si stava ritrovando debitrice nei confronti di un numero smisurato di aziende per aver ottenuto da queste ultime merci o servizi senza il minimo rispetto delle regole di contabilità che la legge impone agli Enti pubblici" e che "gli stessi dati approssimativamente circolati in quei giorni, ad un esame più attento dei documenti esistenti presso la ragioneria, si sono rivelati del tutto irrisori rispetto alla concreta situazione esistente. E' accaduto, prosegue la nota, che per tutti i cinque anni del precedente governo del paese, praticamente ogni ordinazione da parte del Comune di merci o servizi è del tutto sfuggita al controllo, sia politico che amministrativo, di Sindaco, Assessore al bilancio, Segretario e responsabili degli uffici e che in tale gestione si siano utilizzate le risorse pubbliche senza il minimo controllo sulla reale contabilità dei propri lavori, sulle maggiori spese e, dunque, sugli eventuali sprechi. Il tutto, evidentemente, con una distrazione di fondi che tende a sottrarre, in una spirale perversa, anche risorse per nuove opere e nuovi progetti". A fare le spese di "questa dissennata gestione della cosa pubblica, oltre i cittadini, sono le decine di aziende, per lo più locali, danneggiate sia dal tardivo
PIANCASTAGNAIO. Ammonterebbero a 1.125.000 euro le situazioni irregolari per il 2008 e parte del 2009 che l'Amministrazione Comunale avrebbe tentato di raddrizzare. Lo afferma il gruppo consiliare di Prospettiva Unita in un comunicato in cui si parla di un "disastro senza precedenti" e della necessità di "una riflessione pubblica sulla drammatica realtà dello stato finanziario in cui versa il Comune e sul modo inquietante in cui da almeno cinque anni ne è stato amministrato il bilancio". Il gruppo consiliare aggiunge che sulla vicenda è in corso un'indagine della Magistratura, sollecitata, si specifica, "non da Prospettiva Comune, come qualcuno vorrebbe stupidamente far credere, ma dallo specifico esposto presentato da una delle aziende locali che, poi, sono i soggetti maggiormente penalizzati da questa anomala gestione". Non è tuttavia sull'accertamento di eventuali ipotesi di reato ma sulla sottolineatura politica del fatto che si insiste, non senza tuttavia aver fatto rilevare che già in occasione della campagna elettorale Prospettiva Comune aveva fatto notare che "l'Amministrazione si stava ritrovando debitrice nei confronti di un numero smisurato di aziende per aver ottenuto da queste ultime merci o servizi senza il minimo rispetto delle regole di contabilità che la legge impone agli Enti pubblici" e che "gli stessi dati approssimativamente circolati in quei giorni, ad un esame più attento dei documenti esistenti presso la ragioneria, si sono rivelati del tutto irrisori rispetto alla concreta situazione esistente. E' accaduto, prosegue la nota, che per tutti i cinque anni del precedente governo del paese, praticamente ogni ordinazione da parte del Comune di merci o servizi è del tutto sfuggita al controllo, sia politico che amministrativo, di Sindaco, Assessore al bilancio, Segretario e responsabili degli uffici e che in tale gestione si siano utilizzate le risorse pubbliche senza il minimo controllo sulla reale contabilità dei propri lavori, sulle maggiori spese e, dunque, sugli eventuali sprechi. Il tutto, evidentemente, con una distrazione di fondi che tende a sottrarre, in una spirale perversa, anche risorse per nuove opere e nuovi progetti". A fare le spese di "questa dissennata gestione della cosa pubblica, oltre i cittadini, sono le decine di aziende, per lo più locali, danneggiate sia dal tardivo