L'ordine del giorno presentato a Piancastagnaio – di sostegno e riconoscenza a chi ha fatto la ricerca – ha visto il voto contrario del gruppo di Prospettiva Unita.
Queste le motivazioni (divise in sette punti principali) che i consiglieri di opposizione avanzano:
"Critica per il metodo con cui sono stati eseguiti gli studi; non portati avanti con una impostazione scientifica autonoma ma semplicemente in risposta ai dubbi ed ai problemi posti gli studi di EDRA che la Regione e non i comitati (come talvolta sembrerebbe) ha commissionato"; "Legittimità delle popolazioni amiatine ad esprimere dubbi ed incertezze sulla autonomia e indipendenza di detti studi. Troppi esempi nella nostra regione e in tutta Italia hanno dimostrato che “le verifiche degli esperti o delle Autorità” spesso parziali e incomplete e che escludevano a priori qualsiasi problematicità, sono servite a legittimare interventi devastanti sui territori: Porto Marghera (Petrolchimico), Genova (Ilva), Bagnoli (Italsider), Taranto (Agip), Ragusa/Priolo (Enichem) e, ultimo e recente esempio, il disastro annunciato dalle popolazioni del Mugello per i lavori dell’Alta Velocità; danni riconosciuti troppo tardi dai tribunali che mai potranno risarcire le vittime né riporteranno quei territori al loro stato iniziale"; "Perplessità sulle affermazioni del prof. Riccobono (consulente tecnico di Enel spa e nello stesso tempo facente parte del gruppo di studio) che testualmente ha affermato “che per i soldi ricevuti ed il tempo a disposizione, l’Università ha fatto anche troppo”; il che fa supporre che gli studi non sono completi e che le problematiche da affrontare richiedono tempi più lunghi e verifiche maggiori"; "Gli studi sono da considerarsi solo l’inizio di un percorso che necessita di ulteriori approfondimenti e monitoraggi continui e costanti nel tempo che escludano ogni rischio per le popolazioni ed i territori. Per indagare soprattutto l’acquifero per il quale non ci sono dati sulla sua reale consistenza"; "C’è bisogno di adottare il principio di cautela; è assurdo firmare protocolli che incrementano centrali, pozzi e trivellazioni senza la certezza degli effetti che lo sfruttamento selvaggio di questa risorsa provoca ed ha provocato. Occorre un confronto scientifico più ampio, più approfondito e più indipendente da ENEL"; "Contrariamente a quanto dichiarato dal Sindaco Agnorelli – che ricordiamo veniva eletto sul dichiarato obbiettivo della “dismissione controllata” – circa la sua assoluta certezza della validità degli studi e delle loro conclusioni, Nuova Prospettiva, come gran parte della cittadinanza, sono ancora più dubbiosi sulla materia e si adopereranno per attivare altri studi super partes che possano fare maggiore chiarezza su una questione così fondamentale per il nostro territorio per le evidenti ricadute in termini sanitari come in quelli ambientali. A tal proposito si ricorda che si attendono ancora i risultati dell'ARS in merito alle indagini epidemiologiche, che secondo qualche “illuminato” Amministratore del nostro Comune andrebbero nella stessa direzione degli studi di Siena: tutto a posto, avanti a diritta per i piani dell'Enel sulle centrali!!"; "Il “deserto lichenico” riscontrato intorno alle centrali e riferito nelle proprie conclusioni dal gruppo di lavoro dell’Università di Siena è circostanza purtroppo nota a tutti coloro che, anche senza studi specifici, vivano nel nostro territorio e frequentino le sue campagne".