POGGIBONSI. Sono stati 160 gli alunni che si sono rivolti nei primi mesi del 2009 allo Sportello d'ascolto, nato nell'ambito del “Progetto Ascolto” realizzato dalla scuola media Leonardo da Vinci di Poggibonsi in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e indirizzato a prevenire il disagio giovanile. Dalle rilevazioni effettuate sui primi tre mesi dell'anno, da dicembre 2008 a marzo 2009, emerge appunto che circa il 20% del totale dei ragazzi che frequentano la scuola media si è rivolto allo Sportello in questione che ha erogato 46 ore di servizio, con un media di frequenze per ogni ora di ascolto di circa 2,3 alunni.
Gli oltre 100 interventi sono stati effettuati dalle cinque insegnanti inserite nel progetto e coordinate dalla psicologa. “Il fatto – dice la psicologa – di poter parlare con una persona neutra, che sta ad ascoltare con partecipazione e simpatia e si astiene dal formulare giudizi o critiche, può portare sollievo nel ragazzo e anche permettergli di vedere più chiaramente la situazione che ha cercato di descrivere”.
Gli incontri sono stati in prevalenza singoli anche se vi sono stati incontri di gruppo e c'è anche un intervento diretto della psicologa con una intera classe a seguito di una precisa richiesta. Le problematiche emerse sono attinenti a difficoltà scolastiche, problematiche relazionali in famiglia, poblematiche adolescenziali, problemi relazionali con i compagni, atti di bullismo, solitudine, problemi di salute, lutto, mancanza di autostima e senso di inadeguatezza.
Quest'anno il centro è stato frequentato maggiormente dai ragazzi di prima, una tendenza già emersa negli anni passati e che dipende probabilmente dalla difficoltà di comunicare con il nuovo gruppo. In questi casi lo psicologo ha rappresentato il tramite tra i ragazzi e il gruppo e tra i ragazzi e gli insegnanti e il lavoro è continuato all'interno di singole classi che hanno manifestato il bisogno di risolvere certe problematiche presenti al loro interno.
Lo Sportello di Ascolto svolge una importante funzione non solo per i ragazzi ma anche per i docenti, per le famiglie, per la scuola. La presenza costante di figure professionali competenti di riferimento ha permesso ai ragazzi di parlare delle proprie preoccupazioni, dei propri dubbi e via discorrendo confrontandosi con un adulto esterno; i docenti hanno potuto contare su una consulenza psicologica capace di mediare le relazioni fra i vari protagonisti della scuola; per le famigle c'è stata la consulenza delle psicologa che ha offerto loro chiavi di lettura e strumenti per la realzione di aiuto al minore. Per la scuola e il territorio il ruolo è stato importante in quanto le problematiche relazionali scolastiche, emerse dall'ascolto, sono divenute oggetto di riflessione e modalità positive per il dialogo e per il rapporto tra alunni, docenti e genitori.