Si consolida l’alleanza per gestire in modo più razionale la manutenzione del reticolo idrografico e la risorsa acqua
VALDICHIANA. Sono trenta i comuni che hanno aderito ai quattro percorsi partecipativi promossi dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno per la sottoscrizione dei contratti di fiume Civis Chiana, Casentino H2O, Abbraccio d’Arno e Tevere in Toscana
Sono undici, a oggi, le convenzioni e gli accordi di programma sottoscritti. Tre con le Unioni dei Comuni (Unione Comuni Pratomagno, Unione Comuni Montani del Casentino, Unione Comuni della Valdichiana Senese), otto con i singoli enti.
E’ questo in sintesi il grande “patto” tra il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno e i comuni del territorio: un rapporto costruttivo che ha saputo dare importanti e concrete risposte e ha permesso di superare annose criticità, in qualche caso legate alla complessa e articolata normativa che regola il mondo dei fiumi. Un esempio per tutti: la questione delle competenze sugli attraversamenti.
“In base alla normativa vigente, infatti, il contenimento della vegetazione, la rimozione dei sedimenti ed in generale la manutenzione, in prossimità di ponti, sovrappassi e tombamenti, non sono di competenza del Consorzio di Bonifica, ma del titolare della concessione, che molto spesso è il comune. Morale: nei pressi di queste opere, l’ente è costretto a interrompere tagli e sfalci. Attraverso apposite convenzioni, alcune amministrazioni comunali, richiamando le normative regionali e nazionali che regolano la materia, hanno affidato al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno il compito di effettuare la pulizia degli alvei fluviali, in corrispondenza di alcuni attraversamenti”, spiega il direttore generale Francesco Lisi e aggiunge: “Questa esperienza si è rivelata assolutamente positiva, perché permette di conseguire economie di scala con risparmi, che si riflettono sulla collettività, e di aumentare l’efficienza e l’efficacia degli interventi. Inoltre i lavori vengono condotti senza interruzioni con un evidente beneficio per la sicurezza idraulica, oltre che per il decoro urbano. Gli attraversamenti, tra l’altro, sul piano della funzionalità, rappresentano i punti più problematici. Sottoporli a manutenzione in continuità con l’attività di manutenzione svolta dal Consorzio di Bonifica sul corso d’acqua contribuisce a mitigare eventuali situazioni di rischio”.
“Per migliorare la gestione e la sicurezza idraulica del territorio, rafforzare il rapporto di collaborazione tra Consorzi di Bonifica e Comuni è strategico: va in questa direzione, il protocollo siglato pochi giorni fa a Roma, dall’Associazione Nazionale Consorzi di Bonifica e Irrigazione (ANBI) con l’Associazione Nazionale dei Comuni. Un documento che rappresenta la cornice importante in cui si possono inserire tante iniziative di collaborazione già attive o che verranno attivate in futuro. Ci auguriamo di poter ampliare ancora questa “partnership” così utile che, nell’Alto Valdarno, oltre agli accordi per affrontare in modo coordinato problematiche specifiche, comprende la maxi campagna di ascolto dei territori per la redazione dei piani annuali delle attività e ben cinque contratti di fiume”, aggiunge la Presidente Serena Stefani.